In un mondo sempre più individualistico, dove le persone cambiano spesso lavoro andando dal maggior offerente, fa certamente notizia se qualcuno entra ed esce dalla stessa azienda, trascorrendo la sua intera carriera lavorativa in un unico ambiente: è la “case history” di Carlo Marini, tra i massimi dirigenti di Banfi, realtà leader del Brunello che ha fatto la storia del territorio di Montalcino. Entrato in azienda nel 1983, Carlo Marini è andato in pensione ieri, alla soglia della sua vendemmia n. 42, e, per tantissimi anni, ha ricoperto il ruolo di direttore vendite Italia - il mercato più importante di Banfi, che rappresenta il 40% del fatturato (25 milioni) - e ha gestito oltre 120 agenti e 6.000 clienti.
“Se Banfi è quella che è oggi - sottolinea, a MontalcinoNews.com, il presidente Banfi Rodolfo Maralli - è grazie a persone come Carlo Marini, che meglio di chiunque altro rappresenta i nostri ideali di azienda aperta, disponibile, curiosa, passionale. Le aziende sono fatte di persone oltre che di territorio e prodotti. Carlo è una figura rappresentativa anche del territorio. È sempre stato più che un dipendente. Un esempio di integrità, competenza, amore per il vino. Un punto di riferimento per tutta l’azienda. C’è, in questo momento, rispetto e commozione per questo passaggio importante. Si chiude un’era”. Rodolfo Maralli, tifoso della Roma, utilizza un paragone, l’addio al calcio di Francesco Totti. In realtà, Carlo Marini ha fatto persino di più, perché, nel frattempo , l’azienda in cui ha lavorato ha segnato un’epoca. “Banfi, quando lui ha iniziato, era una scommessa: un progetto rivoluzionario ma, all’inizio, anche incerto - prosegue il presidente Banfi - Carlo, insieme ad altri, è passato dai campionati dilettantistici alla Champions League, sempre con la stessa maglia, e lascia nel pieno delle sue forze, a 62 anni, come i veri fuoriclasse. Adesso merita una standing ovation …”.
Credit foto: Gianni Rizzotti
Grande Carlo e’ stato un onore conoscerti e lavorare con te.