Prezzi in aumento, stock in cantina ai minimi storici, crescita in doppia cifra dell’export, del mercato interno, della domanda Horeca e boom delle vendite dirette. Il successo del Rosso di Montalcino è sempre più evidente, al punto che nella denominazione si pensa di allargarne il vigneto, rimasto immutato da 26 anni, riporta una nota stampa del Consorzio del Brunello, alla vigilia della seconda edizione di Red Montalcino, di scena domani nella trecentesca Fortezza di Montalcino.
“Il segreto della nostra Doc rossa – spiega il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci – è la versatilità, negli anni affinata dalla tecnica dei nostri viticultori e dal terroir nei vigneti. Oggi il Rosso di Montalcino è in grado di esprimersi in una doppia veste: da una parte i produttori che hanno lavorato su un vino di pronta beva, croccante, vivace, un vero e proprio “petit vin” immediato e semplice; dall’altra la scuola di pensiero opposta, che scommette sempre di più sull’invecchiamento di un Sangiovese reso intrigante dal lavoro in vigna e in cantina ma anche dalla biodiversità del territorio. Un vino importante– ha concluso Bindocci -, da stappare anche dopo vent’anni”.
Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio prezzi del Consorzio, nel 2022 le vendite sono aumentate di quasi il 20% rispetto al pur positivo 2021, con un posizionamento premium sempre più richiesto sia in Italia - principalmente in Toscana (24% delle vendite interne), Lombardia (20%), Emilia-Romagna (18%) e Lazio (13%) -, sia all’estero, dove la domanda statunitense, che vale il 30% dell’export, è cresciuta del 40% solo nell’ultimo anno.
Alla seconda edizione di Red Montalcino saranno 70 i produttori che proporranno i loro vini a partire dalle ore 18. Ci sarà anche una masterclass condotta da Filippo Bartolotta che farà il punto su passato e futuro del Rosso. Un focus per comprendere gli scenari evolutivi di un vino sempre più emancipato dall’illustre fratello che, secondo Bartolotta, “dimostra la maturità dei suoi produttori, in grado di esprimere piena consapevolezza agronomica ed enologica”. Sotto la lente riservata agli operatori, 12 vini che riflettono entrambe le tendenze, con prodotti giovani fino alle annate da invecchiamento di un vino che attualmente esprime circa 4,5 milioni di bottiglie l’anno.
Alle ore 20 gli abbinamenti con il cibo, non solo la cucina di territorio ma anche quella vegan e fusion. Alle ore 21 sarà attiva l’enoteca collettiva con servizio sommelier, mentre la mixology sarà la protagonista notturna (dalle ore 22) assieme alla musica, anche qui miscelata tra il dj set di Greta Tedeschi, il jazz del Matteo Addabbo Organ Trio, la lirica degli Unconvetional Singers e l’indie-rock dell’A tra poco band.
Visto l’aumento delle vendite e la necessità di “allargare il vigneto” si è mai pensato di estendere almeno la produzione del rosso anche almeno a parte dell’ex comune di San Giovanni d’Asso? Se non erro li si produce già in ottimo orcia DOC e molte aziende che oggi producono Brunello hanno le loro vigne nelle colline circostanti la Val d’Asso in posizione ottimale e spesso migliore di altri vigneti.