Addio a Basla, innovatore del Brunello con Altesino

Claudio Basla e una panoramica di AltesinoSe ne è andato uno dei nomi che hanno fatto la storia del Brunello di Montalcino. Claudio Basla ci ha lasciati e la sua figura è di quelle che più hanno influito nell’ultimo mezzo secolo di vita della denominazione. Legato fortemente ad Altesino dove ha lavorato dalla metà degli anni settanta del Novecento, quando fu presa da Giulio Consonno, creatore di Prenatal, le sue idee e la sua visione hanno fatto da apripista ad una nuova stagione. Consonno era un grande manager della moda, si innamorò di Montalcino e scelse proprio Basla per sviluppare le sue idee. Insieme a Gianfranco Soldera e Giancarlo Cignozzi, Consonno fu uno dei primi milanesi ad arrivare anni fa nella terra del Brunello, inaugurando un’epoca di novità e di apertura al mondo internazionale.

Nato in Piemonte a Tornaco, diploma di maturità classica, Basla dopo l’esperienza milanese accettò la sfida di Altesino mettendosi a disposizione di Consonno diventando l’anima dell’azienda: direttore, enologo, “tuttofare”, un punto di riferimento. I risultati sono stati importanti con delle novità che hanno fatto scuola: dall’introduzione del concetto di “cru” con il Brunello di Montalcino Montosoli (1975), alle prime sperimentazioni con le barrique nel 1979. Ed ancora, la realizzazione nel 1977 della prima grappa di fattoria grazie alla consulenza del mastro distillatore Gioacchino Nannoni fino ad una visione legata all’ospitalità che a Montalcino era stata sviluppata da pochi. Ma fu anche un cambiamento significativo a livello di immagine aziendale. “Consonno - ricorda Stefano Cinelli Colombini - fu uno dei primi non montalcinesi ad entrare nel mondo del vino e insieme a Basla inaugurò uno stile portato qua da Milano e influenzato dal mondo della moda e della comunicazione. Altesino aveva il suo open space, sparirono la giacca e la cravatta. Guidarono il territorio ad un cambiamento, portando una connessione tra il Brunello e la moda, due mondi fino ad allora sconosciuti”.

Dopo il passaggio di Altesino nel 2001 alla famiglia Gnudi Angelini, una delle grandi famiglie del vino italiano che oggi guida uno dei gioielli più splendenti delle terre dei Brunello, Basla, fino alla pensione, ha continuato con passione e competenza la sua attività ed è stata una figura particolarmente preziosa soprattutto nei primi anni della nuova proprietà. “Claudio Basla - spiega Alessandra Angelini - è stato per tanti anni il cuore e l’anima di Altesino. Il suo ruolo è stato importantissimo, il primo “cru” a Montalcino è nato grazie a lui e la storia gli ha dato ragione perché nessuno ci credeva. Lo ricordo come un trascinatore, una figura carismatica con tante conoscenze. Fu uno dei protagonisti della nazionale di calcio dei maestri del vino e tra i pionieri delle visite in cantina. Per noi è stato fondamentale”. E chi vuole bene a Montalcino e al Brunello non si dimenticherà di lui.

3 pensieri su “Addio a Basla, innovatore del Brunello con Altesino

  1. Avere Claudio a Montalcino era – non riesco a trovare le parole per dirlo -, era qualcosa di speciale. Rimane il ricordo del suo stile e di quegli anni visionari e pieni di energia.
    Un abbraccio a tutta la sua famiglia.
    Silvana

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