Nel 2022 Montalcino andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco (l’unico altro comune interessato in provincia è Sarteano). L’ultima volta fu l’11 giugno 2017, dopo la fusione con San Giovanni d’Asso e il breve incarico ad interim del commissario prefettizio. Silvio Franceschelli ottenne il 74,23% dei voti e 8 seggi e sconfisse gli sfidanti Hubert Ciacci (13,43% e due seggi) e Angelo Cosseddu (12,33% e due seggi). Adesso, cinque anni dopo, soltanto uno dei tre è certo di ricandidarsi. “Senz’altro presenteremo una lista civica, senza riferimenti a partiti politici - spiega a MontacinoNews Ciacci, capogruppo della Lega e riferimento dell’opposizione in consiglio comunale - punteremo su ideali sia di centro-destra che di centro-sinistra, ma è tutto in divenire. Bisogna riconoscere che Franceschelli sta governando bene, molto dipenderà anche dalla sua scelta”. Già, perché il sindaco non ha ancora deciso se ricandidarsi (sarebbe il suo terzo mandato, ma non ci sarebbero impedimenti visto che il primo fu stoppato dalla fusione). “Lo farò prima della Befana, fatti i congressi del partito provinciale”, sottolinea Franceschelli, che tempo fa aveva spiegato come tutto dipendesse dai suoi progetti cardine: le scuole allo Spuntone, la cittadella agroalimentare a San Giovanni d’Asso, le riqualificazioni di Torrenieri e del presidio ospedaliero. “Se gli organismi competenti mi fanno portare avanti quei progetti cardine bene, altrimenti mi fermo - le sue parole al nostro sito - la mia ricandidatura è subordinata a queste condizioni. Non chiedo garanzie economiche, i soldi andiamo a cercarli. Chiedo che di qui a fine anno tutti gli atti siano a posto”.
A riconoscere il lavoro fatto dall’amministrazione Franceschelli è anche Angelo Cosseddu, che nel 2017 si candidò con la lista civica “Il Ponte”, in rappresentanza di San Giovanni d’Asso, e che non ha ancora deciso se ricandidarsi. “Ci sono cose da migliorare, ma sta lavorando bene - commenta Cosseddu - in piccole realtà come la nostra collaborare è necessario. La popolazione di San Giovanni d’Asso forse si aspettava di vedere qualcosa di più immediato, qualcuno si lamenta che è stato fatto poco. Però è vero che ci sono in ballo progetti a lungo termine. La scuola, una volta fatta, ci sarà sempre, con l’obiettivo di far rivivere nuovamente il paese. Poi c’è la struttura ricettiva di Ampella; ho parlato di recente con la proprietà, non vede l’ora di ripartire. Ma bisogna considerare il rallentamento causato dalla pandemia”.
Un altro progetto che vede coinvolto San Giovanni, come tutto il territorio di Montalcino, è quello del Distretto Rurale. “A gennaio usciranno sul mercato i primi prodotti – formaggi, miele e zafferano – col marchio “Eccellenze di Montalcino”. Poi toccherà agli altri, dal tartufo ai cereali all’olio. Ma i disciplinari sono tutti già approvati”. E poi c’è, chiaramente, il riconoscimento della cerca e cavatura del tartufo in Italia come bene immateriale Unesco, fortemente voluto dall’Associazione Città del Tartufo, che ha sede proprio a San Giovanni d’Asso ed è presieduta da Michele Boscagli, ex sindaco del borgo simbolo del Tartufo Bianco delle Crete Senesi. Un riconoscimento che potrebbe dare un’ulteriore spinta ad una delle tante eccellenze di un territorio unico come quello di Montalcino.
Bla.. Bla…Bla…Bla… su San Giovanni tante chiacchiere e pochi fatti. In 5 anni di amministrazione soldi spesi per il borgo? Forse 200.000 € a fronte degli oltre 5 milioni incassati come risorse aggiuntive derivanti della fusione. Come e dove sono stati spesi gli altri soldi? Questo si chiede la stragrande maggioranza dei residenti del borgo!
buongiorno, a me pare che la fusione tra i Comuni di San Giovanni d’Asso e Montalcino, almeno per il primo ex comune, non abbia portato alcun beneficio. Uffici comunali ridotti in orario di apertura, meno servizi, polizia municipale assente e per di più, i tanto auspicati soldi della fusione, che credo di aver sentito dire, ammontavano ad oltre 1 milione euro per anno, non si sono visti. Chiederei volentieri: dove e come sono stati sono stati spesi i 5/6 milioni di euro incassati?
Con 6 milioni di euro sai quante cose si potevano fare? La cittadella Agroalimentare di San Giovanni per il momento è tale sulla carta e sono già trascorsi 5 anni di amministrazione
Il Sig. Franceschelli amministrerà anche bene ma le opposizioni (Ciacci e Machetti che fanno un gruppo, Cosseddu che ne fa un altro e Landi un altro ancora) sono state inesistenti, poco incisive e men che meno propositive. Almeno per quello che si senti in giro.