“Il 2020 sarà l’anno del treno turistico”. Lo ha detto il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini aggiungendo come “esistono 800 chilometri di tratte ferroviarie in disuso e abbandonate che attraversano parchi nazionali, aree protette e territori densi di storia e cultura”. Il loro riutilizzo permetterebbe “al viaggiatore di percorrere il nostro Paese in modo sostenibile” con la possibilità di “ammirare paesaggi magnifici, toccando località di struggente bellezza”.
Ci scrive sull’argomento Alberto Cappelli, una delle “memorie storiche” di Torrenieri, a cui non sono sfuggite le dichiarazioni di Franceschini: “ormai in Italia i treni storici - dice Cappelli - su cui si può viaggiare sono tanti, con locomotive a vapore o con le littorine degli anni ‘30 a bordo di carrozze centoporte su vagoni in legno o con elegantissimi velluti che la Fondazione FS organizza su splendidi itinerari sulle vecchie tratte. Fra queste vi è anche la Ferrovia della Val d’Orcia sulla tratta Asciano-Monte Antico, riaperta al traffico turistico che costeggia le Crete Senesi e la vallata del fiume Orcia, ai piedi del Monte Amiata dove è sorto il Parco culurale e artistico della Val d’Orcia, Patrimonio Unesco e dove alla stazione di Torrenieri-Montalcino incrocia la vecchia via Francigena”. Si è parlato spesso del rilancio della stazione di Torrenieri anche per dare una nuova identità, legata al turismo “slow” e alla Via Francigena, a un paese che ormai da anni ha perso quel tessuto industriale-artigianale che lo caretterizzava. “Nel 2020 investiremo per potenziare, promuovere e valorizzare questa forma di turismo” ha detto Franceschini che vede nel treno turistico anche una risposta per decongestionare le grandi città d’arte. Il Ministro ha lanciato l’assist, adesso anche le istituzioni locali dovranno essere pronte per cogliere eventuali occasioni. Per Torrenieri e l’intero territorio di Montalcino potrebbero aprirsi scenari interessanti.
C’era già un progetto della Provincia di Siena tra la fine degli anni 90 e i primi del 2000 (se ben ricordo), che aveva curato l’attuale architetto del Comune De Andreis che prevedeva il rilancio delle linee ferroviarie per l’incremento turistico, e mi pare prevedesse anche la realizzazione di ostelli per la sosta e per escursioni.