Montalcino, una popolazione che invecchia e numericamente in calo. All’1 gennaio 2018 erano 5919 le persone residenti nel territorio, un numero sceso, al 31 dicembre dello stesso anno, a 5.843. Il saldo è negativo e ciò a causa delle minori nascite (45) rispetto ai decessi (90), ma anche alla gente che se ne va da Montalcino, quasi 200 in un anno, e che non viene “sostituita” dagli arrivi che non toccano quota 170. Oltre il 27% della popolazione è over 65, il 47% ha tra i 30 e i 64 anni ma cinquantenni e quarantenni sono di gran lunga di più dei trentenni. Gli under 30 non arrivano al 25%. Stupisce, ma forse non troppo, la composizione dei nuclei familiari: quasi il 40% delle persone nel territorio di Montalcino vivono da sole, il 28,7% delle famiglie hanno solo due componenti. La popolazione è prevalentemente femminile, accanto a 3.005 femmine ci sono 2.838 maschi. Le donne vivono di più, nella fascia dagli 80 agli 84 anni, ma soprattutto dopo gli 85 anni, sono quasi il doppio degli uomini.
Analizzando i numeri, sul tema dell’invecchiamento della popolazione c’è da dire che Montalcuno è in buona compagnia, in Toscana e non solo. In Italia i figli si fanno sempre meno e l’età anagrafica automaticamente sale. Una riflessione più approfondita la meriterebbe il fatto che Montalcino è un posto dove, per un motivo o per l’altro, i giovani se ne vanno: e questo è l’aspetto che dovrebbe accendere, perlomeno, un campanello d’allarme motivando a trovare soluzioni per arrestare questo fenomeno. Perché meno giovani vuol dire meno futuro. Meno giovani significa un rallentamento in quanto a innovazioni e buone idee, un ricambio generazionale necessario per le sfide del domani.
Ovviamente ci sono dei fattori da tenere in conto: come le case sfitte ma con affitti alti, tendenza che sposta le persone a vivere altrove. Un problema, quello degli affitti, che riguarda anche i fondi commerciali soprattutto nel centro storico. C’è chi fa sempre più fatica. Per un giovane andare a vivere a San Quirico, ad esempio, costa meno. Così come per le famiglie. Nonostante sia un posto ricco, il nostro territorio non offre grandissime possibilità lavorative, se si esclude quelle legate al mondo del vino.
Altra questione che porta alcuni ad andarsene sono i servizi. Qui è difficile, volendo, fare i pendolari. Non esiste, per ovvi motivi, una stazione ferroviaria e anche i collegamenti via bus sono pochi. E poi le attrazioni, le comodità, tutte cose che servono nella vita di tutti i giorni: da un supermercato ben fornito con parcheggio, a un cinema, una piscina, i negozi di telefonia e informatica. Se ci fossero magari qualche abitante in più lo avremmo. “La popolazione invecchia - sottolinea il consigliere di opposizione Duilio Landi - e non riusciamo più a tenere qui i nostri giovani. Le aziende assumono sempre meno, si va avanti con le cooperative… I ragazzi spariscono e non tornano più. Sarò monotono ma non ci sono locali e impianti sportivi, siamo rimasti pochi. Chi ha una certa qualifica va via, anche le nostre tradizioni sono a rischio”.
Intanto iniziamo a “tassare” le case vuote … così il comune potrebbe avere anche maggiori risorse per creare servizi……
Se a Montalcino si parlasse di politica, non è certo, ma forse qualche soluzione si potrebbe trovare. Parlando del nulla cosa mai si può trovare?