“Scrivo dopo aver parlato con la gente di Sant’Angelo in Colle e con quella di Castelnuovo dell’Abate”. Comincia così la lettera aperta di Silvana Biasutti, residente di Sant’Angelo, rivolta al primo cittadino di Montalcino Silvio Franceschelli, reo di aver ignorato, secondo il mittente, un problema primario come il costo del riscaldamento. “Verso le nove di sera - si legge nella lettera, pubblicata integralmente sul Cittadino Online - nelle vie e nella piazza di Sant’Angelo, mentre soffia il vento e le notti più lunghe dell’anno non riescono ad essere mitigate dalla presenza di frotte di auto parcheggiate in divieto di sosta, in piazza, o ammucchiate in disprezzo totale per le cosiddette “bellezze dei luoghi”, così spesso citate, ma sempre incomprese a quell’ora non tarda, uno dei borghi “che dobbiamo impegnarci a ripopolare e a mantenere vivo e vitale” è abitato da fantasmi. Io li conosco uno per uno e mi pare di sentirne le voci. (…) Mentre il vento ulula facendo oscillare le luci e scricchiolare gli infissi, nelle case si cerca di conciliare una temperatura ambiente decente che non metta a repentaglio la salute, con i costi per raggiungerla e qui, come tu ben sai, cadono un bel po’ di illusioni”. “Come di certo ricordi - continua la nota - quando la stagione era tiepida e i tempi per arrivare a buone soluzioni c’erano tutti, mi sono fatta carico delle istanze dei residenti a Sant’Angelo in Colle e per conoscenza anche di Castelnuovo dell’Abate e, bollette alla mano, sono venuta a chiederti di trovare delle soluzioni più ‘umane’ alle tariffe praticate da Estra gpl. Infatti il prezzo al metro cubo del gas che ci viene fornito rende insostenibile la possibilità di usarlo per riscaldarsi: tale costo è più di tre volte superiore a quello della materia prima e le voci in fattura con cui viene maggiorato il prezzo sono a dir poco pretestuose”.
Biasutti spiega di aver incontrato tre volte il sindaco prima del referendum per la fusione con San Giovanni d’Asso, e di aver ricevuto rassicurazioni visto che “Estraspa, se non ho capito male, è una partecipata anche dal Comune di Montalcino, e sarebbe stata studiata una forma di integrazione dei costi in favore dei cittadini vessati da bollette ‘lunari’ e insostenibili. Pensavo, nella mia ingenuità di vecchia un po’ fessa, che la sostanziosa integrazione di cui beneficia l’allargamento del Comune (mi dicono che si aggiri sul mezzo milione di euro) sarebbe andata a beneficio dei cittadini più deboli (…) ma, mi suggeriscono toscanamente gli amici paesani, pare che la mia, per usare un eufemismo, sia stata una pia illusione”.
Silvio Franceschelli, interpellato dalla Montalcinonews, ha fatto sapere che molti elementi presenti nella lettera “non rispondono alla verità dei fatti e sono in grado di poterlo dimostrare. Chi ha dei problemi può venire da me ad esporli. Qui si sta cercando di sollevare un caso mediatico per portare l’attenzione su sé stessi più che sul problema, non intendo scendere a questi livelli. Ho dato comunque mandato di verificare la problematica, peraltro sollevata quando non ero sindaco”.
Vi invio non un commento, ma una risposta – e una precisazione – all’articolo in cui pubblicate stralci della mia “lettera aperta al sindaco di Montalcino”. Innanzi tutto: non si tratta di “bollette pretestuose”, bensì di voci pretestuose, nelle bollette che cito.
Ma scrivo soprattutto per tornare a sottolineare che i costi del riscaldamento a Sant’Angelo in Colle (e a Castelnuovo dell’Abate) sono proibitivi. Vorrei potervi scrivere che mi sono inventata tutto, che ho esagerato, che mi sono sbagliata. Invece anche il sindaco Franceschelli durante i nostri incontri a questo proposito mi ha detto che “è una situazione che lui si è ritrovata”; virgoletto perché, anche se le parole non sono identiche alla sillaba, proprio così mi ha detto. E non avevo, né ho, ragione di dubitare di ciò, perché la questione del caro-riscaldamento a S.A. data da ben prima del suo avvento come sindaco!
Ma la ragione della mia lettera – scritta perché non ho più avuto notizie, dopo gli incontri primaverili – è proprio per sollecitare la sua attenzione a questo proposito e per arrivare a una scelta più sostenibile per gli utenti. Perché i costi del riscaldamento a Sant’Angelo in Colle sono davvero insostenibili (e molto più alti che a Montalcino). Ho scritto per avere notizie in merito e non per altri motivi; non ho interessi di alcun altro genere (e quali potrebbero mai essere? Né mi piace tirare per la giacca il sindaco) al di fuori di ottenere tariffe più omogenee a quelle che si pagano, per lo stesso servizio, a Montalcino. Desidero anche, e fermamente, sottolineare che il mio è un gesto di stima nei confronti di un amministratore che considero tra quelli che danno risposte concrete, non fumo e basta! Per questo torno a rivolgermi a lui.
Silvana Biasutti
Addendum: quando ci siamo incontrati, l’avvocato Franceschelli – pur prestandosi all’incontro – era “sospeso” (non conosco il termine tecnico) e il comune era amministrato da un commissario. Infatti eravamo in periodo pre-referendum per la fusione tra i comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso. Tuttavia, in modo ‘informale’, ma con l’obiettivo comune di trovare una soluzione al problema, ci siamo incontrati. La seconda volta anche con funzionari di Estra. S.B.
Sono Enzo Caputo. Abito a Sant’Angelo in colle da alcuni anni. Ero presente a una riunione pre-elettorale che l’allora candidato sindaco ha tenuto al Circolo di Sant’Angelo in colle pochi mesi fa. In quella occasione, ho sollevato con Silvana il problema delle bollette care di Estra e ricordo che il candidato sindaco ha assicurato che la cosa era già allo studio e sarebbero arrivate risposte. Vorrei anche sottolineare che la lettera di Silvana – scritta col suo linguaggio efficace e colorito – mi sembra estremamente civile e ha un tono assolutamente collaborativo. Meriterebbe semplicemente un appuntamento in risposta (magari di nuovo al Circolo di Sant’Angelo in colle) per proseguire un discorso e cercare soluzioni condivise. Mi creda sindaco, non ci sono livelli da scendere o da salire, né vetrine in cui esporsi, semplicemente rapporti tra amministratori e cittadini da rendere più costruttivi.