Fusione dei comuni: le ragioni del sì

Volantino Referendum per il Sì Nel dibattito sulla fusione dei Comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso, la Montalcinonews, da spazio, oggi, alle ragioni del sì pubblicando interamente il volantino redatto dai gruppi di maggioranza e minoranza a sostegno proprio della fusione:

I dati
I dati dei due Comuni di oggi evidenziano due realtà complementari che unite possono dimensionarsi e crescere nei servizi razionalizzando i costi fissi e di gestione senza tagli alle infrastrutture.

Montalcino
Superficie: 24.362 ettari/24.3 Kmq
Capoluogo: Montalcino
Località: Torrenieri, Castelnuovo dell’Abate, S. Angelo in Colle, S. Angelo Scalo
Nuclei abitati con meno di 30 abitanti: Monte Amiata Scalo, Tavernelle, Camigliano,
Rete stradale comunale e consorziata: Km 103
Popolazione: 5.039 abitanti
Scuole: 2 asili nido pubblici, 2 scuole dell’infanzia, 2 scuole primarie (elementari), 1 scuola primaria di II° grado (media), 1 liceo linguistico
Sanità e Sociale:1 presidio ospedaliero, 1 residenza per anziani, 2 Associazioni della
Misericordia
Sicurezza: 1 caserma dei Carabinieri con valenza di sede di Compagnia, 1 distaccamento dei VV.FF, due associazioni di protezione civile
Organizzazione personale: 32 dipendenti di cui 11 addetti esterni (4 impegnati sugli
scuolabus ed 1 nella spazzatrice)
Situazione Finanziaria dell’Ente: avanzo di amministrazione esercizio 2015 (escluso
fondo pluriennale vincolato) 780.740,51 euro di cui 386.516,16 euro liberi per investimenti ed il residuo accantonato a riserva. Disponibilità di cassa a questa data 2.577.186 euro. Nessun mutuo contratto negli ultimi cinque anni, con un debito residuo per i mutui pregressi per 2.534.000 euro a scadere nei prossimi 10 anni ed una capacità di indebitamento ulteriore per circa 15.000.000 di euro in conto capitale.

San Giovanni d’Asso
Superficie: 6.636 ettari/6.6 Kmq
Capoluogo: S. Giovanni d’Asso
Località: Montisi
Nuclei abitati con meno di 30 abitanti: Vergelle, Monterongrifoli, Lucignano d’Asso
Rete stradale comunale: km 10,5, non vi è il consorzio delle strade
Popolazione: 863 abitanti
Scuole:1 asilo nido privato a S. Giovanni, 1 scuola dell’infanzia a Montisi
Sicurezza: 1 stazione dei Carabinieri
Organizzazione personale: 11 dipendenti di cui 6 operai addetti esterni
Situazione Finanziaria dell’Ente: avanzo di amministrazione esercizio 2015 (escluso
fondo pluriennale vincolato) 327.644 euro liberi per investimenti ed il residuo
accantonato a riserva. Disponibilità di cassa a questa data 661.558 euro. Nessun mutuo contratto negli ultimi cinque anni, con un debito residuo per i mutui pregressi per 74.680 euro a scadere il 31 dicembre 2019 ed una capacità di indebitamento ulteriore per circa 2.500.000 euro di euro in conto capitale.

Le opportunità, gli effetti e cosa cambia con la Fusione del costituendo Comune di Montalcino

Principi istitutivi del Comune di Montalcino:
• Il Comune manterrà la denominazione Comune di Montalcino, con medesimo Stemma
Grafico attuale e raffigurante il leccio verde sui sei colli di colore rosso su sfondo bianco;
• San Giovanni d’Asso sarà istituito Municipio per l’erogazione dei servizi di prossimità e
tutela dell’identità locale;
• Lo Statuto Comunale riconoscerà le peculiarità del Capoluogo, del Municipio di San
Giovanni d’Asso e delle singole Località ed allo scopo di valorizzare le Feste Identitarie, lastoria, le tradizioni di ciascun luogo.

Per il mantenimento dei servizi, aumentando e sostentendo la domanda di fruizione degli stessi
L’insieme delle infrastrutture dei due territori sono compatibili, non generano duplicazioni o appesantimenti e l’unione dimensionerà la fruizione dell’esistente, diversamente a rischio, per cui non avremo tagli ma sarà l’occasione per mantenere e gestire razionalmente quanto abbiamo. Si pensi alle scuole: il 50% della popolazione scolastica di Torrenieri proviene da S. Giovanni; se questa dovesse essere dirottata su altri Comuni, il presidio scolastico sarebbe di fatto a rischio e con esso anche una classe alla Scuola Media ed al Liceo. Nei servizi socio sanitari sarà importante favorire nuovi flussi verso Montalcino, nell’auspicio di poter riportare servizi sul Presidio Ospedaliero, tenuto conto che dovremo rientrare nel distretto socio sanitario Senese dal 1 gennaio 2017 e potremo iniziare una seria programmazione. In generale i servizi del nostro territorio si reggono sulle unità di utenti e non sulle decine; due/tre ragazzi in più o meno consentono di tenere aperta una scuola o una classe, un flusso maggiore favorisce il Trasporto Pubblico Locale e ciò vale anche per il Sociale, la Sanità, lo Sport, la Sicurezza, etc.

Mantenere l’autonomia e la nostra capacità decisionale
Secondo le norme vigenti, la soglia dei 5.000 abitanti è un limite determinante (3.000 abitanti per i comuni montani) per svolgere i servizi e le funzioni in autonomia; diversamente corre l’obbligo dell’associazione degli stessi con altri Enti come le Unione dei Comuni. La nostra esperienza nella ex Comunità Montana non è un ricordo organizzativo positivo; ciò in ragione della nostra dimensione economica ed amministrativa nonché dei nostri numeri (nell’ultimo anno 950 pratiche nel settore “Ambiente, Urbanistica, Edilizia”; 521 pratiche Sportello Unico Attività Produttive, oltre 120 eventi) che rappresentano una situazione nemmeno paragonabile a quella dei Comuni limitrofi. Se dovessimo perdere l’autonomia funzionale non avremmo più il centro decisionale di tutti i servizi all’interno del Comune ed oltre i tecnicismi il caso pratico è questo: il Comune rilascia autorizzazioni, concessioni, sanatorie, suolo pubblico, emette ordinanze e quanto altro che richiede un’istruttoria ed oggi questo lo compie il funzionario presente all’interno della casa comunale di Montalcino, ti ci puoi confrontare tutti i giorni, discuterci, chiedere la priorità e quanto altro. Ma se l’interlocutore non fosse più a Montalcino ma in altra sede sarebbe la stessa cosa? La nostra esperienza ci dice di “No” e Montalcino non può permetterselo.

Razionalizzare i costi e rinnovare l’organizzazione Amministrativa
Con l’integrazione amministrativa potremo razionalizzare i costi di gestione (unici fornitori di beni e servizi, software, licenze, gare di appalto e molto altro) e sarà affermata l’integrazione del personale amministrativo esistente che garantirà il mantenimento dei servizi. Attualmente il Comune di Montalcino si impoverisce costantemente di personale per collocamento a riposo (al 2018 saranno 7/8 unità in quiescenza), senza possibilità di recupero in termini di assunzioni, stante le vigenti disposizioni di legge. Con la fusione potrà essere reintegrato tutto il personale cessato e l’amministrazione potrà rinnovarsi anche con nuove professionalità, oltre a consentire un rinnovamento ed una razionalizzazione dell’esistente. Sarà possibile favorire l’erogazione dei servizi mantenendo la prossimità su Montalcino, presso il Municipio di San Giovanni d’Asso e Torrenieri con lo sportello attuale; oltre a pensare una presenza maggiore sugli altri centri, oggi difficile per carenza di personale.

Un territorio vasto: si’ ma di arte, cultura, centri storici e biodiversita’, che rappresentano una leva di sviluppo economico esclusiva
Considerato che il Comune è chiamato a gestire solo infrastrutture, servizi pubblici e non i terreni altrui, la sua importante estensione sarà un’opportunità per la diversificazione e estagionalizzazione dell’offerta turistica e culturale (il sito Unesco, i Centri Storici, l’Abbazia di Sant’Antimo, la Grancia di Montisi, il Treno Natura col progetto della Ciclovia, la Francigena, i Sentieri, il Cicloturismo, il Termale con le fonti dei Bagnacci e della Velona, etc.). L’integrazione dell’insieme delle infrastrutture potrà favorire la ripresa dell’artigianato, oramai quasi scomparso su Montalcino, con l’auspicio si sviluppino attività di servizio e nel terziario. Un Comune con un contesto rurale, paesaggistico e di biodiversità straordinario che si coniuga alle bellezze storiche ed artistiche, ai prodotti dell’enogastronomia. Tutto questo non è un fatto bucolico ma il “vero ed unico progetto di concreto sviluppo per i prossimi decenni”.

Un comune enogastronomico, unico nel mondo
L’economia del Brunello e dei grandi Rossi di Montalcino uniti all’unicità del Tartufo Bianco (che si raccoglie da ottobre a gennaio), costituiranno unasse dell’enogastronomia unico, valorizzato dalle altre produzioni tradizionali come l’Olio e le coltivazioni di nicchia (i Cereali Biologici, il Miele, lo Zafferano il Formaggio) per non considerare la selvaggina locale ed i prodotti del sottobosco. Un vero Distretto Rurale ove valorizzare i prodotti territoriali ed ampliare l’offerta enogastronomica che, se sfruttata professionalmente, potrà attrarre sviluppo, incrementare il valore aggiunto delle nostre produzioni e favorire le presenze turistiche anche nei periodi di bassa stagione.

Un Comune geograficamente strategico
I confini del costituendo Comune apriranno una nuova Porta sulla realtà della Vadichiana, area popolosa e ricca di infrastrutture di trasporto, accolti a Montalcino a partire dalla splendida cittadina di Montisi. Un’occasione per ripensare un nuovo trasporto pubblico al fine di favorire una mobilità migliore ed un facile accesso al territorio con un ingresso che si aggiunge alla contiguità storica con la Maremma, l’Amiata, la Val di Merse, la Val d’Arbia ed il Senese.

Mantenimento delle zone di produzione del Brunello e Rosso di Montalcino
Patrizio Cencioni:
“Sarà un’opportunità perché la fusione porterebbe elementi interessanti senza incidere sul nostro Marchio, col mantenimento del nome Montalcino e del suo stemma grafico. Ci sarebbero indubbi vantaggi legati al connubio tra le varie produzioni (Brunello, Tartufo, Olio, etc…) tali da ampliare la nostra offerta produttiva che aiuterà a distinguerci ulteriormente nel mercato e potrà favorire la destagionalizzazione. Circa le superfici vitate a Montalcino sono nel complesso 3.500 ettari, di cui solo 2.100 a Brunello e rappresentano solo la minima parte del territorio (15%), esteso ben 24mila ettari. Per quanto detto la fusione trova ragione in opportunità produttive diverse da quelle della coltivazione dei vigneti che potrebbero già oggi essere quadruplicati nella superficie attuale del Comune di Montalcino senza dover cercare espedienti o altri territori”. Fabrizio Bindocci:“insieme alle associazioni di categoria agricole abbiamo favorevolmente accompagnato l’amministrazione nel percorso che ci porterà al referendum, sempre presenti ai vari incontri istituzionali e tutti coscienti e consapevoli che si tratta di un progetto di territorio di lungo respiro da cui l’economia rurale di Montalcino potrà trarre benefici: un paniere produttivo di territorio qualitativamente favoloso che legato alla storia, al paesaggio alla cultura ci renderà unici al Mondo”. L’Avv. Bernardo Losappio da noi interpellato, in considerazione della sua competenza ed esperienza in materia di legislazione vitivinicola, circa gli effetti giuridici per le Denominazioni del Brunello e Rosso di Montalcino ci conferma:“Tenuto conto che la fusione dei citati Comuni è di fatto un’unione prettamente amministrativa, ne deriva che in sostanza le denominazioni ad oggi insistenti nel Comune di Montalcino non subiranno alcuna modifica automatica e tanto meno alcun tipo di allargamento territoriale. Cercherò di essere più preciso: i disciplinari e gli statuti che regolano ogni e qualsiasi denominazione di tipo agroalimentare devono essere approvati dagli organi competenti e quindi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale da parte del Ministero di riferimento. E’ evidente quindi che i disciplinari acquisiscono il rango di una vera e propria norma, la cui modifica può avvenire solamente con le procedure di legge previste. Da ciò ne deriva che l’eventuale fusione non potrebbe in alcun modo a dare diritti sulle denominazioni Montalcinesi al territorio del Comune di San Giovanni d’Asso. E’ infatti vero che i disciplinari che ci riguardano sono dettagliatamente identificati da un punto di vista geografico e non potrebbero subire alcun adeguamento automatico a seguito della fusione e non solo, altro aspetto che attiene alla concessione della denominazione è la storicità di produzione legata a un preciso territorio non identificabile con criteri prettamente amministrativi, quali quelli di appartenere allo stesso Comune”, e prosegue ,“Da ultimo, bisogna tenere conto che la funzione delle denominazioni ha un preciso scopo, ovvero, quello di garantire il consumatore che un determinato prodotto alimentare è stato fatto secondo metodologie certificate da un punto di vista produttivo e geografico. Appare evidente che il Ministero, per quanto gli compete, ed i Consorzi, quali Enti di tutela, impedirebbero ogni e qualsiasi modifica dei disciplinari tesi a far venir meno le garanzie poste a tutela, non tanto dei produttori, quanto dei consumatori. In definitiva ritengo di poter affermare che l’eventuale fusione tra i Comuni di Montalcino e quello di San Giovanni d’asso non comporterebbe alcuna conseguente ed automatica modifica territoriale delle nostre pregiate denominazione”. In tal senso nella Gazzetta Ufficiale del 3 agosto 2015 è espressamente enunciato che la zona di produzione delle uve atte a produrre il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Brunello di Montalcino” comprende l’intero territorio amministrativo del comune di Montalcino in provincia di Siena, così come delimitato alla data dal 30 novembre 2011 (data di approvazione del disciplinare di produzione consolidato).

Nuove opportunità di investimento
La condizione economica dei due Comuni è ottimale con avanzi di amministrazione importanti, buona disponibilità di cassa e scarso indebitamento, pertanto si integrano amministrazioni sane e non zavorre. Le norme in vigore prevedono che lo stato erogherà agli Enti fusi una somma pari al 40 % dei trasferimenti dell’anno 2010, che per il costituendo Comune di Montalcino potrebbe valere circa 7/800.000 euro ogni anno e per dieci anni, oltre all’ulteriore incentivo regionale che potrebbe ammontare a 4/500.000 euro ogni anno e per i primi cinque anni. A ciò si aggiunge una maggiore elasticità negli investimenti e punteggi aggiuntivi nell’accesso ai finanziamenti. Nell’insieme si aprono importanti ricadute economiche sia sugli interventi infrastrutturali, rendendo possibile risolvere quelle criticità ad oggi difficilmente superabili (scuole, strade, etc.), oltre ad una ricaduta positiva sulla riduzione delle tariffe e del costo dei servizi.

Unanime consenso ed approvazione da parte di tutte le forze politiche del consiglio regionale dell toscana, a dimostrazione della bontà dell’iniziativa referendaria

Con la delibera n. 60 del 26 luglio 2016 il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la proposta di referendum per Istituire il Comune di Montalcino per fusione col Comune di S. Giovanni d’Asso. Il consenso di tutte le forze politiche del panorama Consiliare Regionale Toscano è una testimonianza della bontà dell’operazione, una leva di razionalizzazione e sviluppo verso il futuro.

Cosa cambierà per i cittadini di Montalcino

• Il Comune avrà un nuovo CAP: i vecchi codici di avviamento postale saranno comunque accettati dalle Poste senza disagi per i cittadini che riceveranno regolarmente la corrispondenza.
• Circa 80/90 famiglievedranno mutato il proprio indirizzo stante la duplicazione con altri
esistenti ma i documenti permarranno validi e le variazioni saranno gestite in automatico dall’amministrazione;
• Cambierà il codice identificativo del Comune il quale non avrà effetto sui codici fiscali
esistenti ma solamente su quelli nuovi, mentre avrà effetto ai fini catastali ed identificativi del Comune e l’aggiornamento sarà gestito in automatico dall’Agenzia delle Entrate;
• Ci saranno altri cambiamenti ma questi riguardano solamente profili amministrativi
gestionali dell’Ente vertendo negli ambiti di gestione dei vari servizi (Acqua, Rifiuti, Sanità, etc.)

Silvio Franceschelli:
“I gruppi consiliari di maggioranza e minoranza hanno giustamente valutato
la proposta di fusione pervenuta da S. Giovanni d’Asso e l’hanno depositata in Consiglio per la sua approvazione, individuando in questa un’opportunità per i nostri cittadini affinché si possa mantenere i livelli di interesse sui servizi (scuole, trasporti, servizi sociali e sanitari etc..) che diversamente sarebbero ad ulteriore rischio numerico, al pari del poter garantire ai cittadini buoni standard nei servizi di prossimità, razionalizzando i costi di gestione delle amministrazioni fuse e garantendo il turnover integrale nei dipendenti. Per un territorio con una storia ed una rilevanza
economica come il nostro è determinante mantenere la propria autonomia amministrativa senza essere costretti a dover entrare in contenitori non consoni per la nostra realtà; così facendo continueremo a mantenere il centro decisionale nel nostro comune, in definitiva l’affermazione della nostra indipendenza a fronte di una deriva centralista. Se poi in futuro le norme cambiassero e fossimo costretti a ragionare in termini diversi comunque avremmo la possibilità, stante la nostra configurazione geopolitica, di poter scegliere con chi collaborare, senza costrizioni, al pari di
essere noi stessi soggetti aggregatori. L’istituendo comune nasce già con indubbi vantaggi per l’offerta produttiva, enogastronomica e turistica che può costituire un volano per le imprese locali, con l’auspicio che possa avere positivi riflessi anche sul terziario e l’artigianato, in quanto trattasi di territori con peculiarità paesaggistiche, storico culturali, produttive uniche: l’unico vero progetto di sviluppo che possiamo proporre”.

Claudio Cesarini (portavoce del gruppo politico consiliare Insieme per il Comune):
“Da parte nostra nessun problema fin dal primo momento a farci partecipi e parte propositiva e importante a questo progetto, il voto unanime del Consiglio Regionale Toscano a questa fusione senza ombra di dubbio è dovuto anche alla nostra partecipazione e all’unanimità dei Consigli Comunali di Montalcino e S. Giovanni D’Asso. Da subito avevamo le idee ben chiare sui benefici di questa fusione ma anche sui possibili ostacoli da affrontare e sui problemi che sarebbero sorti, fuori discussione era però il fatto che il “treno” da prendere era quello della fusione, senza timori di
deragliare. Su un progetto di questo genere non deve esistere minoranza o maggioranza, la partecipazione, la proposta, la percezione di fare il bene del territorio e non di una parte politica ha fatto in modo che tutti si lavorasse fino ad oggi verso un’unica direzione. E’ questo un progetto di grande respiro che guarda più in là del proprio orticello, non e più tempo di campanilismi inutili anche se certamente ogni territorio dovrà mantenere le proprie radici, le proprie tradizioni, le proprie feste in un processo di integrazione e condivisione. Altra cosa è la grande produzione del
territorio Ilcinese, che è chiaro che deve rimanere legata e vincolata ai confini originari anche se i regolamenti, i disciplinari, le leggi regionali e nazionali danno in questo momento garanzie certe in tal senso. Se poi il 16 e 17 ottobre i cittadini daranno il loro parere favorevole alla fusione dovranno poi essere loro, insieme alla nuova Amministrazione Comunale, a vigilare e a fare in modo che i due territori si fondano in uno sviluppo armonico e organico, le grandi potenzialità e possibilità ci sono ed il “treno” passa una sola volta”.

Marzio Saladini (portavoce del gruppo politico consiliare Centrosinistra per Montalcino):

“Significativo è il dato politico che la proposta congiunta dei gruppi consiliari di Montalcino e San Giovanni d’Asso abbia portato all’unanime decisione del Consiglio Regionale della Toscana di sposare ed approvare il nostro progetto e ciò in tutte le sue componenti politiche (PD, Forza Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, etc,), senza alcun distinguo. Ciò dimostra -al pari della risonanza mediatica che la proposta di fusione ha avuto con i vari articoli sui quotidiani locali, nazionali ed internazionali- che abbiamo presentato una proposta credibile, seria e non solo per nostro convincimento ma riconosciuta tale anche all’esterno e da forze politiche diverse tra loro. In definitiva abbiamo colto un opportunità, rispetto alla quale i cittadini dovranno decidere tenendo
conto del domani, a fronte di una società ed un sistema istituzionale in profondo cambiamento rispetto al quale Montalcino deve farsi parte aggregante e non essere passivo, per il bene della sua autonomia, dei servizi e della crescita economica”.

Le operazioni di voto si svolgeranno nella giornata di Domenica 16 Ottobre dalle ore 8:00 alle ore 22:00 e nella giornata di Lunedì 17 Ottobre dalle 8:00 alle 15:00 recante il seguente quesito:“Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune di Montalcino, per fusione dei Comuni di San Giovanni d’Asso e di Montalcino, di cui alla proposta di legge n. 109 (Istituzione del comune di Montalcino per fusione dei Comuni di San Giovanni d’Asso e Montalcino)?”

Un pensiero su “Fusione dei comuni: le ragioni del sì

  1. Leggo “cambierà il codice identificativo del Comune il quale non avrà effetto sui codici fiscali”
    Invece ha effetto eccome… E in negativo, ho dovuto cambiare gestore telefonico il quale non riconosce nella propria banca dati il mio codice fiscale, ne viene generato in automatico uno nuovo. Risultato il non essere collegato telefonicamente col mondo a tutt’oggi. Grazie per questa bella scelta.

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