OCrA, Officina Creativa dell’Abitare con il patrocinio del Comune di Montalcino dedica un Venerdì OCrA al tema delle “barriere”, raccontate da chi le sperimenta nella vita di ogni giorno. Barriere fisiche e materiali, ma anche barriere culturali che ognuno di noi affronta nella quotidianità.
Venerdì 22 luglio alle ore 19.00 sarà ospite ad OCRA Stefan Heiner con “Le mie barriere”. Una storia vissuta, accorata e lucida, di come le barriere intorno a noi condizionano non solo la vita di chi si trova in una situazione di disabilità.
Ogni giorno abitiamo luoghi inaccessibili, ostili, dove l’architettura non è al servizio dell’uomo e dove l’uomo non è più il centro del processo progettuale. L’architettura viene spesso paragonata alla musica: entrambe creano spazi in grado di condizionare i comportamenti anche in modo radicale. Di diverso c’è che la musica, quando tace, sparisce. L’architettura resta a influenzare il nostro modo di lavorare, di pregare, di vivere.
Abitare è prima di tutto un pensiero culturale sull’uomo. Abitare è un pensiero sociale e morale: è realizzare un sistema complesso di relazioni, dove la tecnica e la tecnologia sono i mezzi per migliorare la qualità della vita.
Una testimonianza che non vuole essere solo un atto di denuncia ma un modo per attivare proposte, speranze, nuove modalità di essere nello spazio e nel tempo.
La degustazione di apertura sarà offerta dall’azienda Cava d’Onice di Montalcino, una realtà che rappresenta per i coniugi Nannetti, che la dirigono, un ambizioso progetto per continuare a proporre il prodotto nel quale credono fortemente.
Il “terroir” delle loro vigne, la casa in cui abitano sono per Simone e famiglia un valore inestimabile e come tale vogliono mantenerlo per i loro figli.
“Lavoriamo la terra di Montalcino - spiega Simone Nannetti - con passione e con costanza ogni giorno delle stagioni, aspettando con infinita pazienza il frutto che essa genera. Da queste valutazioni e dalle nostre singole passioni e comuni ideali abbiamo deciso di intraprendere un nostro cammino sicuri che il nostro piccolo contributo può essere fondamentale per continuare a trasmettere al consumatore quello che la nostra terra è in grado di produrre”.
Nato da padre vignaiolo, Nannetti ha lavorato sin dalla più tenera età in vigna: questa esperienza gli permette di seguire costantemente il processo del Sangiovese in tutte le sue fasi, dai primi anni nel terreno fino al prodotto finito.