Benvenuto Brunello è tornato alle origini: oggi nel Chiostro di Sant’Agostino si sono rivisti i banchi dei produttori per la degustazione aperta agli operatori e ai wine lover. Una giornata molto attesa, visto che questo tipo di iniziativa non si vedeva da prima della pandemia, che è stata molto utile anche tracciare un bilancio del 2024 con le aziende.
“Abbiamo avuto una grande vendemmia, bellissima, soprattutto per i vini bianchi – ha affermato Cristina Mariani May, proprietaria e guida di Banfi -. Ci sono state difficoltà durante l’estate, che è stata troppo calda, mentre settembre è stato troppo fresco. Però siamo molto soddisfatti come sono andate le cose. Gli Stati Uniti sono il mercato più importante per noi, io stessa abito a New York, andiamo molto bene lì, siamo molto orgogliosi di questo. C’è sempre insicurezza per la questione dazi, ma penso che non saranno un problema per i vini italiani. Ci sono ottime relazioni tra il governo italiano e quello americano”.
“Il 2024 è andato molto bene – afferma Riccardo Campinoti, dell’azienda agricola Le Ragnaie -. È stato un anno particolare, non era in linea con gli ultimi, dove c’era più entusiasmo, ma le vendite sono andate bene. C’è stanchezza, è un periodo particolare. L’export è andato molto bene, corrisponde al 65% della nostra azienda. I mercati più importanti restano Usa, Nord America e Giappone”.
“Abbiamo consolidato alcuni mercati e rinnovato altri mercati stranieri – afferma Monica Tiezzi, proprietaria dell’omonima azienda -, ma stiamo andando forte anche in Italia. Siamo in crescita, sia in nel nostro Paese che all’estero. L’export è andato bene, siamo stabili, gli Usa rimangono il mercato più importante per noi. Esportiamo all’estero il 65% della nostra produzione, il resto è in Italia. Con il nuovo presidente americano ci aspettiamo i dazi, c’è un po’ di preoccupazione, ma gli americani sono innamorati del Brunello di Montalcino”.
“E’ stato un anno discreto, non meraviglioso, ma siamo comunque soddisfatti – afferma Gualtiero Ghezzi, proprietario di Camigliano -. Nell’export c’è stata una leggerissima frenata, poi un po’ di recupero. Prima te lo rubavano di mano il Brunello, ma ora questa cosa non esiste più. Però se sei bravo a cercare i mercati e a promuoverlo riesci ancora a difenderti”. “Il 2024 è stato caratterizzato da quattro ondate di calore – afferma Francesco Monari, direttore tecnico di Argiano -. Non abbiamo avuto una vendemmia piovosa, è stata primaverile. Ma siamo comunque soddisfatti di com’è andata”.
“È stata un’annata molto buona, sicuramente impegnativa, con tante soddisfazioni e con felicità – afferma Gianlorenzo Neri di Casanova di Neri -. L’export nel complesso è andato bene, meglio del previsto, ci sono stati mercati che hanno fatto meglio, altri un po’ peggio. Esportiamo tra il 70 e l’80% della produzione in più di 50 paesi, questo ci ha permesso di diversificare la qualità del lavoro che facciamo”.
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