“Parlerò di come sia facile fare grandi vini in un territorio come Montalcino, con la sua storia, la sua cultura e la sua biodiversità”. Così a MontalcinoNews.com Bernardino Sani, ad e enologo di Argiano, che il 19 ottobre parteciperà alla New York Wine Experience con il Brunello di Montalcino 2018 della storica azienda di Brunello, il numero 1 al mondo secondo Wine Spectator.
“Sono emozionato - prosegue Sani - perché sono occasioni irripetibili. Ci sarà un pubblico di un migliaio di persone, tra cui colleghi enologi, produttori di vino, parenti e Andrè Esteves, il proprietario di Argiano. Inviterò tutti a visitare il Metropolitan Museum, dove c’è una mostra bellissima sull’epoca d’oro della pittura senese, inizio del XIV secolo. Vedranno come i pittori di allora disegnavano la città di Siena e la campagna e, se verranno nel nostro territorio, si accorgeranno che nulla è cambiato rispetto ad allora, non c’è nulla di industriale, ma solo tanta biodiversità”.
Alla New York Experience il Brunello sarà protagonista “Critics’ Choice Grand Tastings”, in cui figurano aziende di Brunello, da Altesino ad Argiano, da Banfi a Biondi-Santi, da Casanova di Neri a Ciacci Piccolomini d’Aragona, da Fattoria dei Barbi a Fuligni fino a Le Chiuse, o cantine con investimenti anche a Montalcino, come Carpineto, Gaja, Marchesi Antinori, Marchesi Frescobaldi e Ruffino.
Ma oltreoceano in questi giorni ci sarà un’altra grande rassegna, Vinitaly Usa, in programma a Chicago il 20 e il 21 ottobre. Non mancheranno i nomi di primo piano del vino italiano e produttori di Brunello, da La Fiorita a Ruffino (Greppone Mazzi) fino Frescobaldi (Castelgiocondo e Tenuta Luce), senza dimenticare le grandi collettive come quella di Italia del Vino Consorzio. Negli Stati Uniti il vino italiano, nel complesso, se la cava bene: nei primi 7 mesi 2024, secondo i dati diffusi da Vinitaly, le esportazioni tricolore in valore sono cresciute del +8%, a 1,12 miliardi di euro, contro il calo, per esempio, della Francia.