Una vendemmia 2024 più abbondante di quella del 2023 e in linea con il precedente quadriennio. Le stime per la raccolta in Toscana arrivano da Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini, diffuse oggi a “DiviNazione Expo” 2024, nel quadro del G7 di Siracusa ed Ortigia. Nel complesso, considerato tutto il Belpaese, si stimano 41 milioni di ettolitri, +7% sullo scorso anno, “mancando l’obiettivo ottimale stimato dalle imprese del vino tra i 43-45 milioni di ettolitri”, con una certa stabilità al Nord, un forte recupero al Centro rispetto allo scorso anno, e ancora un calo legato soprattutto alla siccità al Sud, ma comunque ben al di sotto della “norma” di 49-50 milioni di ettolitri del recente passato, ed in particolare a -12,8% sulla media quinquennale”, ha ricordato Fabio del Bravo di Ismea. Nello scenario globale, la drastica contrazione della Francia (-18% sui valori 2023) riconsegna all’Italia il primato produttivo mondiale.
Guardano alle singole Regioni, la Toscana cresce del 30% (2.294 ettolitri rispetto ai 1.765 ettolitri del 2023), una cifra leggermente inferiore ai 2.305 ettolitri di media delle precedenti quattro annate (2019-22). “Si prospetta una vendemmia anticipata di buona qualità e quantità”, si legge nell’indagine armonizzata di Assoenologi, Uiv e Ismea, che non concorda, sui tempi, con quanto accaduto a Montalcino, dove MontalcinoNews.com ha tratteggiato un quadro di generale ritardo sulla raccolta di Brunello, una vendemmia “all’antica”, come non si vedeva da tempo, più tardiva rispetto agli ultimi anni, con un rallentamento della maturazione e un probabile abbassamento delle gradazioni alcoliche, accolto con favore dai vignaioli, e più impegnativa, con maggiori attenzioni richieste anche per via del clima incerto.
Focus: il report Ismea-Assoenologi-Uiv sulla Toscana
Dopo un autunno molto piovoso, la stagione viticola è iniziata ad aprile, con un germogliamento in linea con l’anno precedente, lievemente anticipato in alcune zone. Le temperature primaverili miti hanno evitato il rischio di gelate, permettendo una crescita rapida delle piante e anticipando le fasi fenologiche della vite, evidenziando una buona fertilità. I mesi di maggio e giugno sono stati segnati da frequenti piogge, che hanno reso necessari numerosi interventi per proteggere le colture dalle malattie fungine, con un’attenzione particolare alla Peronospora, che però non ha avuto un impatto significativo. Le piogge hanno anche aiutato a creare riserve idriche, ma hanno occasionalmente causato problemi all’allegagione di alcune varietà sensibili ai fenomeni di acinellatura. Dalla seconda settimana di luglio, il clima è cambiato drasticamente, con un periodo di caldo intenso e assenza di piogge, che ha accelerato la crescita dei grappoli e l’inizio dei processi di agostamento e invaiatura. La maturazione dei grappoli è stata lenta e graduale durante tutto agosto. Si sono osservati alcuni attacchi di mal dell’esca e danni da insetti come la Tignola e Tignoletta, contenuti comunque grazie alle alte temperature. Nella seconda metà di agosto, puntuali ormai da alcuni anni, si sono iniziati a riscontrare dei danni da ungulati.
Si prospetta dunque una vendemmia anticipata di buona qualità e quantità. Le prime vendemmie delle varietà bianche precoci sono iniziate già nella seconda metà di agosto, mentre le varietà rosse come Pinot Nero, Merlot e Syrah sono state raccolte ad inizio settembre. Dalla seconda metà di settembre si è iniziato a vendemmiare anche il Sangiovese.