Una tre giorni all’insegna dello studio della storia agraria e delle campagne, con relatori di livello nazionale e internazionale: al complesso di Sant’Agostino è iniziata la venticinquesima edizione del Laboratorio di storia agraria, organizzato dal Centro di Studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino. Il titolo di quest’anno è “Fonti e metodi per la storia delle campagne e del lavoro contadino”, una tema cruciale che sarà approfondito anche nella prossima edizione. Il programma del Laboratorio vede anche la consegna del “Premio Città di Montalcino” a Rossano Pazzagli e Filippo Ribani.
“Il Laboratorio di storia agraria di quest’anno - afferma il professor Massimo Montanari, tra i più autorevoli storici dell’alimentazione, nonché presidente del Cesscalc - ha un valore simbolico particolarmente significativo perché è il venticinquesimo da quando il Centro studi è nato. Abbiamo voluto scegliere un argomento di quelli basici, ‘Fonti e metodi per la storia’, cioè andare alla base del lavoro dello storico, ovvero leggere i documenti di tutti i generi, letterari, giuridici, iconografici. È un tema che affronteremo sui due anni ed è stato un modo per tornare alle radici di questa iniziativa che ormai da portiamo avanti con discreto successo. Ci fa piacere essere in questa straordinaria cornice del complesso di Sant’Agostino”.
Il Centro studi punta a radicarsi sempre di più sul territorio di Montalcino. “La storia agraria e il mondo contadino - afferma il professor Alfio Cortonesi, professore dell’Università della Tuscia - sono un elemento portante della comunità e della storia di Montalcino. Vogliamo rafforzare la nostra presenza sul territorio, non vogliamo essere un corpo estraneo. Questo radicamento passerà attraverso il contatto sempre più assiduo con le scuole e una divulgazione storica che sarà fatta attraverso tutte le istanze sociali e culturali con la comunità. Abbiamo come proposta una serie di conferenza in autunno e in inverno”.
Il Laboratorio guarda già al futuro. “Nelle prossime edizioni vogliamo mantenere queste tematiche - spiega Cortonesi -, perché la storia dell’agricoltura e delle campagne è un cantiere aperto. Siamo partiti dal nulla, strutturalmente parlando, e grazie al supporto dell’amministrazione siamo arrivati a essere un interlocutore significativo per tutti quelli che in Italia e in Europa si occupano del mondo contadino. Adesso dobbiamo rafforzare ulteriormente la nostra iniziativa, mantenendo le nostre direttrici”.
Guarda il video: