Rossano Pazzagli e Filippo Ribani si aggiudicano la venticinquesima edizione del Premio “Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina”. Pazzagli è uno studioso delle campagne toscane e italiane di età moderna che si è sempre occupato delle società rurali, con un impegno anche nel rispetto della contemporaneità. Ribani invece, autore di “Furti e insulti. Il conflitto città-campagna tra immaginario e realtà nell’Italia tardomedievale”, viene premiato per la sezione dedicata ai giovani studiosi di storia agraria, che abbiano scritto in tempi recenti una monografia di particolare interesse storico-agrario. Ad annunciarlo è l’amministrazione comunale attraverso una nota.
Quest’anno il Laboratorio di Storia Agraria a Montalcino si svolgerà dal 30 agosto al 2 settembre e come sempre sarà organizzato dal Centro di studi per la storia delle campagne del lavoro contadino con la collaborazione dell’amministrazione comunale e del Consorzio del Brunello.
In occasione della venticinquesima edizione del Laboratorio ci sarà un convegno dal titolo “Fonti e metodi per la storia delle campagne e del lavoro contadino” che andrà ad analizzare il lavoro della terra attraverso i saperi, le tecniche e le innovazioni. Il convegno nasce nell’ambito di un Progetto di Interesse Nazionale (PRIN – Unità Firenze) sul tema “Redde rationem. Struttura della conoscenza, gestione delle informazioni e organizzazione della vita socio-economica nelle città dell’Europa mediterranea tardo medievale (secoli XIV-XV)”, con lo scopo di esaminare queste trasformazioni alla luce delle interazioni tra città e campagne e della storia del lavoro contadino. I relatori coinvolti saranno María Antonia Carmona Luis, dell’Università di Siviglia, Francesco Violante, Università di Bari, Beatrice Del Bo, Università di Milano Statale, Francesca Stroppa, Università Cattolica del Sacro Cuore, Stefano Campana e Serena Viva, Università di Siena, Massimo Montanari, Università di Bologna, e Paolo Nanni, Università di Firenze.
L’edizione 2024 del Laboratorio propone relazioni su due nodi cruciali della ricerca ossia le fonti e i metodi di studio propri della storia agraria. Un tema che è di particolare attualità anche nel più ampio contesto culturale, con la sempre crescente necessità di saper individuare l’autenticità delle informazioni. Il taglio del laboratorio è un’ulteriore chiave della buona riuscita del Laboratorio e rare sono le iniziative che consentono ai giovani studiosi di essere a stretto contatto con i docenti per diversi giorni. Il Laboratorio ogni anno vede convergere su Montalcino alcuni tra i massimi studiosi di storia agraria che si mettono al servizio di giovani studiosi che vogliano approfondire temi e problemi relativi a questa particolare branca della ricerca storica.
Un fine settimana ricco e vivace e “per il quale - si legge nella nota - l’Amministrazione Comunale è grata all’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, a Montalcinonews e a Opera Laboratori per i modi in cui, con ruoli diversi, hanno sostenuto le diverse iniziative.