“Tra cinquanta o sessant’anni, quando un bambino guarderà quest’opera, si chiederà chi l’ha fatta e qualcuno risponderà che è stata Benedetta Cencioni, che non era un’artista, era una maestra, ma l’ha fatta con tanto amore”. Con queste parole Benedetta Cencioni ha presentato la sua Opera per il Torneo di Apertura delle Cacce n. 61. “Ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale per la fiducia - ha affermato Benedetta Cencioni -, ringrazio tutti i montalcinesi, in particolare Fabrizia Fregoli, che mi ha insegnato tutto quello che so. Ringrazio anche Fabio e Matteo, che mi hanno supportato. Mi è piaciuto molto mettere in risalto la figura dell’arciere. Il torneo è il culmine della nostra festa. Ho valorizzato la medaglia, è la prima cosa che mi premeva. Nella parte inferiore c’è Montalcino. Ho voluto pensare che l’arciere sia nell’attimo dell’attesa di gioie”. Al termine del discorso dell’artista c’è stato un lungo applauso da parte delle persone presenti.
Hanno preso parte alla presentazione dell’Opera anche il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e il delegato alle Feste Identitarie Alessandro Nafi, oltre ai presidenti dei Quartieri, presenti in prima fila assieme alle autorità. “Dobbiamo essere sempre più vicini ai quartieri - ha affermato il sindaco Franceschelli -. Non sono un’associazione, sono un elemento identitario, sono i custodi dell’identità di questa città e questo ha un valore diverso rispetto a un’associazione. La nostra è una comunità aperta al mondo, ci sono 27 nazionalità nel nostro comune. Abbiamo il dovere di trasmettere i nostri valori. L’importante è che ci sia senso di responsabilità, questo vuol dire essere una comunità. Per questo faccio una raccomandazione ai giovani. Non bisogna esasperare certi fenomeni, questa è una festa, il senso di responsabilità deve prevalere. Viva Montalcino, viva i Quartieri, viva il Torneo di Apertura delle Cacce”.
Domani il sorteggio degli arcieri (ore 12) e la provaccia al campo di tiro (ore 18.30), l’11 agosto la gara vera e propria, sempre alle ore 18.30, con le ultime cinque frecce, quelle che più pesano, le più decisive, che si potranno seguire in radiocronaca sulla pagina Facebook di MontalcinoNews.
Focus: la presentazione dell’Opera a cura di Maddalena Sanfilippo
“È davvero un piacere poter presentare il lavoro della montalcinese Benedetta Cencioni che ha realizzato con tutta la cura possibile l’opera che andrà in premio al quartiere vincitore della sessantunesima Apertura delle Cacce.
Benedetta ha inteso omaggiare la festa d’agosto, che ha da un anno compiuto sessant’anni, mettendo in risalto la figura dell’arciere previsto dal bando, inserendolo in un disco in terracotta invetriata circondato da una cornice di corten.
Il bianco lattiginoso del tondo centrale richiama il candido San Sebastiano di Andrea della Robbia conservato ai Musei Cittadini, cui a sua volta si ispira il premio che andrà in premio all’arciere in serie completa.
La tradizionale tecnica rinascimentale delle robbiane lisce, lucide e tondeggianti contrasta con la cornice ruvida, contemporanea, anch’essa terrigna del corten, materiale diffusamente impiegato nell’arredo urbano dei centri storici medievali della Toscana. Sul corten è stata incisa e ritagliata una scritta in caratteri capitali che muove la cornice in un’alternanza di linee, di pieni e di vuoti.
La scritta segue in senso circolare l’andamento della medaglia; si leggono di seguito nello stesso verso delle lettere anche lo stemma di Montalcino, la Balzana e gli stemmi dei Quartieri che, decentrati, rendono la composizione mossa e più veritiera.
Ispirandosi alla posa dell’arciere così come è raffigurato nella medaglia d’argento, Benedetta immagina lo scoccare dell’ultima freccia; l’arciere sovrasta e abbraccia il profilo di Montalcino delineato attraverso la Fortezza, Sant’Agostino, la Torre di Piazza, la facciata del Duomo e della Madonna; tutti in quel momento siamo lì insieme a lui uniti nei quattro colori; la tensione, la sua concentrazione sono trasferiti in senso biunivoco alla città per poi liberarsi nella catarsi dell’ultima freccia.
In un vortice di emozioni di cui sarà lei a raccontarci, Benedetta ha affrontato l’incarico con grande accortezza, umiltà, una consapevolezza che solo un montalcinese può avere, cercando di modulare e di trasporre le sue passioni procedendo passo dopo passo.
Un’ ‘insegnante’ lei si definisce, non un’artista: un’insegnante che porta avanti nello storico ‘Gruppo’ di ceramica della Scuola Primaria di Montalcino una tradizione artigiana e artistica millenaria della nostra città: il disco centrale in terracotta invetriata è stato infatti cotto nel forno della scuola insieme ai manufatti dei bambini e questo conferisce all’opera di Benedetta un’incommensurabile valore aggiunto”.
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