La cronica assenza di offerta di taxi e Ncc “ha innanzitutto danneggiato la popolazione anziana e fragile, che soprattutto nelle metropoli non è in grado di utilizzare (o anche semplicemente di raggiungere) gli altri servizi di trasporto di linea, ma che ha stringenti necessità di mobilità”, in particolare “in riferimento alle esigenze di cura”. E ha anche “compromesso le esigenze di accesso a una mobilità veloce, spesso indispensabile a chi viaggia per ragioni di lavoro”, recando inoltre “danno al turismo e all’immagine internazionale dell’Italia, dal momento che l’insufficiente offerta di mobilità ha pregiudicato la possibilità di raggiungere agevolmente i luoghi di villeggiatura”. Con queste parole la Corte costituzionale ha giudicato illegittima la norma del 2018, all’epoca del Governo Conte 1, che ha sospeso le concessioni in attesa dell’avvio del Registro Elettronico Nazionale di taxi e Ncc.
Tutto nasce, come riporta anche il quotidiano Il Sole 24 Ore, dalla scelta della Regione Calabria di ignorare la sospensione e concedere, nel 2023, 200 licenze Ncc tramite una società partecipata. Il Governo ricorre alla Corte costituzionale che però, invece di bocciare la legge regionale, solleva davanti a sé la questione di legittimità della regola nazionale del 2018. Con la sentenza 137/2024 la Consulta dichiara illegittima la norma nazionale e spiega che la carenza strutturale di servizi di taxi e Ncc lede i diritti della popolazione più fragile e frena le possibilità di sviluppo economico del Paese. Soddisfatti della sentenza Uber e le associazioni del settore Ncc, contrari invece i rappresentati dei tassisti.
Un tema prioritario in diverse grandi città d’Italia, dove c’è forte carenza di taxi, ma anche nei piccoli borghi del Belpaese, come Montalcino, dove i taxi non ci sono affatto e dove gli Ncc, nel periodo estivo, non bastano a far fronte alla domanda, a maggior ragione in un territorio a forte vocazione turistica e scarsamente collegato a livello di trasporti. Un argomento più volte trattato daMontalcinoNews.com, che, nel 2019, raccolse la voce, favorevole all’ingresso del servizio taxi, degli imprenditori del mondo del vino e dell’accoglienza (qui ci metto i link agli articoli precedenti).