La Casa Unifamiliare di Sant’Angelo in Colle di Mauro Andreini; il Complesso residenziale di Torrenieri di Mauro Andreini; il Centro d’Accoglienza di Castelnuovo Abate di Stefano Lamabardi; l’ampliamento del complesso vitivinicolo di Montalcino di Stefano Lamabardi; l’ampliamento della Cantina di Montalcino di Tommaso Giannelli; la cantina storica di Argiano di Filippo Gastone Scheggi; la ristrutturazione della Fortezza di Montalcino di Simone Carloni e Paolo Mori e la sede del Consorzio del Brunello di Edoardo Milesi: sono queste le otto opere del territorio di Montalcino inserite nel volume “Architetture Senesi 1970-2020”, curato dagli architetti Mauro Andreini, Gianni Neri, Silvia Porciatti, Stefano Santucci, Nicola Valente e Renato Vanni. Il libro raccoglie una ampia selezione di opere di architettura realizzate negli ultimi cinquanta anni in provincia di Siena e quindi anche a Montalcino.
Il volume è stato presentato mercoledì 17 luglio a Siena a Palazzo Patrizi con la presenza di Mauro Andreini e di altri curatori del manoscritto. All’interno del libro ci sono anche il recupero della vecchia officina di Tavarnelle di Tommaso Giannelli; il Centro Scientifico Gsk di Siena di Mauro Andreini; la Casa bifamiliare di Buoncovento di Mauro Andreini e la riqualificazione di Cetona di Marcello Mantengoli.
“L’iniziativa di questa pubblicazione – si legge nella premessa del libro - si prefigge di raccogliere una selezione di opere di architettura realizzate negli ultimi cinquanta anni in provincia di Siena. Il gruppo promotore e curatore del progetto editoriale intende promuovere e far conoscere adeguatamente l’architettura contemporanea nel nostro territorio nonché valorizzare la figura professionale dell’architetto nel suo importante ruolo sociale e culturale nella nostra società e nella costruzione dei luoghi di vita. La pubblicazione aspira a diventare una sorta di sintetica storia dell’architettura senese dell’ultimo mezzo secolo ponendo l’attenzione al racconto dell’architettura e del suo ruolo sociale. Raccontare, in forma di storia, l’architettura del territorio senese degli ultimi cinquant’anni. Cercare di documentare - a modo nostro - il contemporaneo senese”.