Primo enologo-manager del vino italiano, figura nata proprio con lui e grazie alla sua grande visione imprenditoriale, universalmente riconosciuto come uno dei “padri” dell’enologia moderna, il Cavalier EzioRivella è indissolubilmente legato a Montalcino per aver contribuito, assieme alla famiglia italo-americana Mariani, all’epopea Banfi, uno degli investimenti più grandi di tutti i tempi della storia del vino mondiale, che, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha portato alla creazione dal niente di una delle aziende leader del vino italiano e del Brunello di Montalcino. E dopo il quale nulla è stato più come prima, anzi, come amava definirlo lo stesso Rivella, è nato il “nuovo” mondo del vino. E proprio al Cavaliere è dedicata la tavola rotonda “Ezio Rivella, Maestro di Futuro - Enologia, Mercato, Organizzazione”, di scena l’8 luglio (ore 18) al Teatro degli Astrusi di Montalcino.
Il convegno, organizzato da Banfi e moderato dal caporedattore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, vedrà tra i partecipanti la proprietaria di Banfi Cristina Mariani-May, il presidente e la vicepresidente di Banfi Srl Rodolfo Maralli ed Elizabeth Koenig, Alessandro Regoli, direttore di WineNews, Gabriele Gorelli, Master of Wine, Attilio Scienza e Alberto Mattiacci, rispettivamente presidente e direttore di Sanguis Jovis, il Centro Permanente che Banfi porta avanti attraverso la sua emanazione culturale, la Fondazione Banfi, per diffondere la cultura del Sangiovese in Italia e nel mondo.
“Rivella aveva la capacità di vedere orizzonti che gli altri non vedono”, sottolinea Alberto Mattiacci. “Ad Ezio Rivella si devono alcune delle più importanti intuizioni che hanno portato il nostro ineguagliabile territorio ad essere ciò che è ora, una delle realtà più importanti, innovative e dinamiche nel pur ricco panorama vitivinicolo internazionale. Ci piace pensare che anche il mondo del vino, senza la sua azione, le sue idee e le sue intuizioni, sarebbe ben diverso dall’attuale”, spiega il presidente di Banfi srl, Rodoldo Maralli.