La stagione turistica è appena iniziata e sarebbe ancora prematuro avventurarsi in previsioni sui flussi in arrivo, in un’estate per il momento caratterizzata da un clima “pazzo”. Ma qualche segnale lo si può comunque avere, a partire dalle prenotazioni fino a questo momento effettuate (oltre al colpo d’occhio in centri storici e nel traffico stradale), in un comparto come quello degli agriturismi, generalmente attivo ed al passo con i tempi, come dimostrano i servizi e le attività sempre più su misura proposte al visitatore. Strutture che hanno anche il loro peso per l’enogastronomia, perché la prima voce di spesa per chi va in vacanza è legata al “food”. Ed allora è interessante prendere in considerazione i primi dati che riguardano gli agriturismi della Toscana, la Regione che, ha ricordato recentemente Coldiretti Toscana, è al primo posto in Italia per l’accoglienza “contadina” ed il turismo rurale, con 5.634 agriturismi autorizzati (+4,7%), più di uno su cinque (21,8%) si trova in questo territorio, con tanto di record di visitatori con quasi 1,3 milioni di arrivi ed oltre 5 milioni di presenze nel 2023. Una regione con dieci città nella top ten per numero di strutture, ad iniziare da Grosseto (239 agriturismi), leader in Italia, ma anche Cortona (142), Manciano (124), San Gimignano (112), Montalcino, Montepulciano (111), Magliano (91). Territori anche profondamente legati alla produzione di vino, basti pensare a Montalcino ed il suo Brunello, Montepulciano, la patria del Vino Nobile, San Gimignano della Vernaccia di San Gimignano, Cortona e il suo vitigno simbolo, il syrah.
Un 2024 che, però, è partito col freno a mano tirato per gli agriturismi di una delle regioni simbolo per turismo ed enogastronomia, un trend che fa pensare come la situazione non sia migliore nel resto d’Italia: “in diverse zone della Toscana la stagione turistica degli agriturismi sta soffrendo un calo di prenotazioni per giugno e luglio in media del 25%. Ad agosto la situazione sembra leggermente in ripresa”. Questa la sintesi tracciata da Daniela Maccaferri, presidente Agriturist Toscana, sezione di Confagricoltura Toscana che si occupa di turismo rurale, nel fare il quadro delle prenotazioni per i mesi estivi del turismo in Toscana. “La caratteristica 2024, nei nostri agriturismi, è l’aumento dei soggiorni brevi a discapito dei lunghi periodi di permanenza, tipici del mercato estero - aggiunge Maccaferri - mentre la clientela italiana continua a preferire prenotazioni last-minute che rendono impossibile fare previsioni. La situazione comunque è differente da zona a zona”. E se nell’area della Maremma, la stagione, nel suo complesso, “si attesta ad un -30%” con “le famiglie praticamente scomparse”, nell’Area Senese lo scenario non è dei migliori e se “per agosto si registra un’impercettibile ripresa, con una folta presenza di turisti americani”, a mancare sono “i turisti inglesi, che sono soliti frequentare la zona, forse a causa delle regole stringenti per uscire dal paese legate alla Brexit. Nella zona del Chianti e nel Chianti classico le prenotazioni sembrano seguire un andamento piuttosto positivo. Questo perché nelle strutture esistono molti clienti abituali che garantiscono una base di prenotazioni di anno in anno, per le richieste ex novo, invece, i dati non sono molto incoraggianti. Numeri interessanti arrivano dal settore delle “experience” che, però, non garantiscono il pernottamento”.
Dall’entroterra al mare, le prenotazioni negli agriturismi non decollano: “nelle zone costiere come Livorno e l’Argentario, le imprese affiliate Agriturist dichiarano di avere l’impressione che la stagione vera e propria non sia ancora iniziata - continua la presidente Agriturist Toscana - spesso i viaggiatori sono famiglie e clienti abituali, ma si conferma la tendenza dei soggiorni brevi. Inoltre, è da notare l’assenza di turisti tedeschi, che ogni anno frequentano la zona”. In controtendenza la Versilia e la zona delle campagne lucchesi, dove le strutture registrano “un aumento intorno al 10-15% sui pernottamenti”.