Per una volta, dopo tantissimo tempo, Montalcino è riuscita a non perdere residenti. Ma il merito è tutto degli immigrati dall’estero, che pareggiano la carenza di nascite con l’effetto, inevitabile, di un invecchiamento medio della popolazione. Il bilancio in chiaro-scuro arriva da un’analisi realizzata da MontalcinoNews basandosi su dati Istat riferiti al 2023. Al 31 dicembre dello scorso anno, Montalcino contava 5.622 abitanti (di cui 2.765 uomini e 2857 femmine), un solo abitante in meno rispetto ad inizio anno. Ma il saldo naturale, ovvero la differenza tra le nascite e i decessi, è impietoso: -44. Nel 2023 ci sono state appena 24 nascite a fronte di 68 morti; vuol dire che ogni nascita è stata accompagnata da quasi tre decessi. E in negativo è pure il saldo migratorio interno: 117 gli immigrati da un altro Comune, 138 gli emigrati verso un altro Comune. A rimettere tutto in equilibrio, come detto, sono gli emigrati dall’estero (87), a fronte delle 23 persone emigrate per l’estero.
Nel 2022 il calo demografico di Montalcino era stato ancor più evidente (-56 il saldo naturale, -8 il saldo migratorio) ma si erano comunque registrate più nascite, 32, rispetto alle 24 del 2023. Nel 2017, anno della fusione con San Giovanni d’Asso, il nuovo Comune di Montalcino contava 5.920 abitanti. In sei anni, dunque, si sono persi circa trecento abitanti. Una tendenza non nuova, presente già da decenni e in realtà condivisa con il resto del Belpaese. Se consideriamo i censimenti decennali Istat, scopriamo come nel 1901 Montalcino era un Comune di 11.602 abitanti, passati a 8.825 nel 1961, a 5.523 nel 1981 e a 5.145 nel 2011. Nel 2019 il vecchio Comune di Montalcino era sceso, per la prima volta, sotto la soglia dei 5.000 abitanti, che lo avrebbe catalogato come “piccolo Comune”. Uno scenario evitato unendosi a San Giovanni d’Asso, che dal 1986 ad oggi ha visto un calo demografico di oltre il 20%. Ma di questo passo, nel giro di pochi decenni, il problema si ripresenterà.