Sabato 4 maggio a Montalcino è stata inaugurata la mostra “Il Saio e l’Eresia: quattro predicatori ilcinesi nell’Italia del XVI secolo”. L’esposizione, curata da Annibale Parisi, Luisa Scrivani e Niccolò Terzaroli, resterà aperta fino al 2 giugno al Centro Chelucci nella Sede Hop Hope, l’associazione nata grazie agli insegnamenti di Giuditta Parisi e attiva nella lotta contro il cancro al seno.
“Ormai sono tre anni che l’appuntamento primaverile si rinnova in occasione del compleanno di Giuditta - afferma Annibale Parisi -. Nella stanza del gruppo “HOP-HOPE CamminiAMO insieme” e con il loro patrocinio, io e gli amici Luisa Scrivani e Niccolò Terzaroli presentiamo infatti una nuova mostra, sempre con lo scopo di approfondire la conoscenza del nostro territorio”.
L’argomento scelto per la mostra di quest’anno è il periodo della Riforma e della Controriforma. “La crisi della Chiesa cattolica di Roma del XVI secolo segnerà infatti profondamente la storia dell’Italia e dell’Europa, le cui conseguenze giungono fino ai nostri giorni - spiega Annibale Parisi -. Questa piccola mostra dal titolo ‘Il Saio e l’Eresia’ racconta la vita e la prospettiva di quattro frati montalcinesi accomunati dall’essere predicatori formidabili e dall’aver ricoperto, ognuno in modo diverso, ruoli assai importanti in questo periodo storico travagliato. Moglio, più vicino agli ambienti luterani, perciò considerato eretico e bruciato a Roma dall’inquisizione; il meno noto Agostino Moreschini e le sue ‘Diffinitiones’; Antonio Posio, braccio destro di papa Sisto V ed espertissimo conoscitore di Aristotele e Averroè; Agostino Savini, ortodosso convinto che si scontrò con Giordano Bruno e lo denunciò all’Inquisizione”.
Per cui il tema di fondo della mostra è in qualche modo Montalcino. “Spesso, chi arriva da fuori della Toscana - spiega Annibale Parisi - è portato a pensare infatti che il nostro paese si sia sempre trovato fuori della ‘storia’ e legato al mondo esclusivamente contadino. Le nostre ricerche annuali vogliono dimostrare quanto questi luoghi e i suoi abitanti abbiano dato invece molteplici e importanti contributi alla nostra Italia”.