La sua visita sembrava dovesse saltare, a causa dell’escalation in Medio Oriente e della convocazione improvvisa del G7, ma alla fine ha voluto comunque esserci. E la premier Giorgia Meloni, al Vinitaly due giorni fa in occasione della prima Giornata Nazionale del Made in Italy, ha visitato anche lo spazio del Consorzio del Brunello, oltre 800 mq con 110 cantine, di cui 63 con stand. Il Brunello di Montalcino, oltre che nei calici e nelle varie masterclass, è stato poi al centro della ricerca “Se tu togli il vino all’Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto” realizzata e presentata dall’Osservatorio Uiv - Vinitaly e Prometeia dove è intervenuto, tra gli altri, il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. L’indagine ha analizzato l’impatto in termini socioeconomici di una possibile scomparsa del vino dal Belpaese anche attraverso i focus su tre case history dell’economia rurale a trazione enologica, tra cui la stessa Montalcino. “Un Vinitaly all’altezza delle nostre aspettative: abbiamo riscontrato un’ottima presenza di operatori altamente profilati provenienti da tutto il mondo”, commenta, attraverso una nota stampa, il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci.
Vinitaly chiude l’edizione n. 56 con 97.000 presenze. In leggero incremento gli operatori esteri da 140 Paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1.200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 Nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. Sul fronte delle presenze estere, gli Stati Uniti si confermano in pole position con un contingente di 3.700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023). Seguono Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento anche i buyer giapponesi (+15%). L’edizione successiva si terrà dal 6 al 9 aprile 2025.