Un viaggio emozionale alla scoperta delle Terre di Siena e dei suoi tesori, il grande vino (Brunello di Montalcino), l’olio extravergine di oliva, l’artigianato di altissima tradizione e qualità esplorando Siena, Montalcino e Crete Senesi, da dove si ricavano preziose terrecotte e dove si cavano i tartufi tra i più rari d’Italia. È quello che compirà domenica 14 gennaio (ore 12.20) “Linea Verde”, lo storico format di Rai1 - che, da oltre 40 anni, porta in tv l’Italia più bella, quella delle eccellenze del territorio e delle tradizioni, della ricchezza dei borghi e dell’enogastronomia, condotto da Giuseppe Calabrese, in arte “Peppone”, Livio Beshir e Margherita Grambassi - con una puntata (qui il trailer), di cui è regista Luciano Sabatini e autore Carlo Cambi, ispirata a “L’allegoria e gli effetti del Buono e del Cattivo Governo”, il capolavoro di Ambrogio Lorenzetti che, grazie al cantiere di restauro, si può ammirare ad altezza d’occhio nel Palazzo Civico di Siena.
Il co-conduttore di “Linea Verde” Livio Beshir, in compagnia di Alessandro Regoli, giornalista e direttore del sito di informazione sul vino WineNews, viaggerà dentro riti antichi: dalla ricolmatura delle bottiglie storiche della Tenuta Il Greppo di Biondi Santi, la cantina che ha inventato il Brunello di Montalcino, ma anche alla scoperta del miglior vino al mondo secondo la rivista americana “Wine Spectator”, il Brunello di Montalcino 2018 nella rinascimentale Villa di Argiano, storica cantina che fonde Rinascimento e contemporaneità. Si va poi nelle Crete Senesi a cercare il maialino di Cinta Senese che è protagonista dell’affresco del Lorenzetti, e da cui proviene il prosciutto di cinta senese dell’azienda agricola di Mario Vigni e Letizia Moretti, a Vescona (nel Comune di Asciano), mentre, sempre nel Comune di Montalcino, a San Giovanni d’Asso, si parla del valore della terra che custodisce i tartufi, assieme a Paolo Valdambrini, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi. Terra, quella delle Crete Senesi, che consente anche la lavorazione di vasi che ornano nel mondo le più prestigiose dimore, come dimostra a Petroio l’artigiano-artista della terracotta Moreno Cresti. Il “tour” di “Linea Verde” prosegue poi con Margherita Granbassi lungo la Via Francigena, sulle orme dei pellegrini, a San Quirico d’Orcia, assieme alla comunicatrice d’impresa e del territorio della Valdorcia Eleonora Ciolfi, tra cipressi, olivi e vestigia etrusche in una campagna dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità.
Una puntata “I gioielli della Terra di Siena” (domenica 14 gennaio) di “Linea Verde” che ha al centro quell’umanità che pervade Siena, dove il vocabolario del Palio appare una lingua segreta, dove salire sulla Torre del Mangia con ben 365 scalini è quasi un’esperienza spirituale, dove i bambini non passano il tempo sui videogiochi a simulare la corsa con i Barberi, ma con palline dipinte con i colori delle contrade, che artigiani abilissimi ricavano ancora a mano da legni d’ontano. Il viaggio dietro le quinte del Palio di Siena, la corsa che il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno, da secoli, anima Piazza del Campo, lo compie Giuseppe Calabrese, in arte “Peppone”, che si reca in contrada, dove tutto l’anno si svolge una vita attiva di formazione, di assistenza, di coinvolgimento della comunità. Al punto di coltivare - come nell’affresco - un’oliveta dentro le mura per dare sostentamento al “popolo” della contrada (la Chiocciola, ndr).
Una Siena, quella descritta da “Linea Verde”, lontana dallo stereotipo, ma vera. È la Siena di Mario Luzi, il grande poeta, che così ha cantato il Palio: “Finché nel furore policromo / del bruciante mulinello / mi guarda Siena / da dentro la sua guerra … percossa dai suoi tamburi / trafitta dai suoi vessilli”.
Linea Verde è un programma di Camillo Scoyni e di Giuseppe Bosin, Carlo Cambi, Deborah Chiappini, Lucia Gramazio, Carola Ortuso e Yari Selvetella. IL produttore esecutivo è Renata Pierangelini ed il capo progetto: Federica Giancola. La regia è di Luciano Sabatini.