Da una parte gli interventi in corso o che stanno per partire, dall’altro progetti che esistono da decenni ma che si sono trasformati in sogni irrealizzabili. La manutenzione stradale, per aree interne e turistiche come Montalcino e la Valdorcia, è fondamentale e sta rappresentando un problema. “Una situazione sempre più complessa che ha visto negli ultimi anni una drastica diminuzione di risorse da investire in manutenzione”, scrissero i sindaci di San Quirico e Castiglione d’Orcia, Danilo Maramai e Claudio Galletti, quando chiuse per un mese un tratto della Cassia, a San Quirico. Sempre sulla Cassia stanno andando avanti i lavori di Anas per riasfaltare i tratti che da Buonconvento vanno verso Torrenieri e Monteroni, mentre dopo l’Epifania andranno a pieno regime le operazioni di rifacimento della Montalcino-Torrenieri, uno dei punti dolenti del nostro territorio. Operazione da quasi 1,5 milioni che avrà una durata stimata di 353 giorni, quindi sicuramente per tutto il 2024 con la viabilità che sarà regolata col semaforo. Intanto la giunta comunale di Montalcino ha approvato il progetto esecutivo da 200.000 euro per la manutenzione straordinaria della rete stradale urbana. “Stiamo lavorando perché tutta l’infrastruttura stradale possa essere all’altezza di una maggior circolarità nella parte sud della Toscana - spiega a MontalcinoNews Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana - da un lato la E78, la superstrada che collega Grosseto a Siena, dall’altra i lavori che Anas dovrebbe iniziare a brevissimo sulla Cassia fino a Monteroni d’Arbia, sono previsti 150 milioni nel patto che abbiamo firmato”. Del raddoppio della Cassia se ne parla dagli anni Ottanta e, tra fallimenti delle ditte incaricate e crisi della Provincia, gli unici risultati sono i piloni abbandonati e il breve tratto a quattro corsie che aggira Monteroni, inaugurato 25 anni fa. Va detto, prosegue Giani, che “queste zone sono rimaste intatte, nella loro bellezza, e non bisogna concentrare un turismo di massa che altrove, in Toscana, ha generato effetti non proprio felici. Insomma, va trovato il giusto equilibrio: una bella viabilità per arrivare in sicurezza a godersi una delle zone più belle della regione ma anche la capacità di riuscire a conservarla”.
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