Ci sarà anche la console generale degli Stati Uniti a Firenze Daniela Ballard, il 15 dicembre, al secondo appuntamento della stagione teatrale di Montalcino, quando sul palco del Teatro degli Astrusi saliranno i “The New Millenium Gospel Singers”, coro gospel proveniente da Pittsburgh, in Pennsylvania (Usa), che ha all’attivo centinaia di concerti in Europa e in Italia. Lo spettacolo aprirà anche il “Toscana Gospel Festival” n. 27, rassegna itinerante presentata oggi al Media Center Sassoli di Palazzo del Pegaso, a Firenze, che quest’anno rende omaggio a una delle personalità più importanti del Novecento, Martin Luther King, che con la sua vita, le sue azioni e soprattutto le sue parole ha cambiato profondamente la concezione di libertà e diritti civili.
“In quanto americana di origine africana, il Gospel Festival è un evento che mi tocca personalmente - ha detto Daniela Ballard - e il Gospel affonda le sue radici nella schiavitù e nelle canzoni che gli schiavi africani cantavano per alleviare le loro pene. È una delle tante forme musicali portate nel mondo da artisti afroamericani e rappresenta una parte essenziale e unica della cultura americana. Mi scalda il cuore vedere che è tanto apprezzato dal pubblico toscano”.
“Si consolida una relazione importante tra la Toscana e gli Stati Uniti d’America - spiega Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale - con un festival di grande rilievo che toccherà 12 città toscane e oggi abbiamo l’onore di accogliere la console americana a Firenze Daniela Ballard. Un’iniziativa internazionale che promuove la cultura e durante le feste natalizie porta degli spettacoli molto significativi. La Toscana e gli Stati Uniti sono popoli che hanno dimostrato sempre di essere dalla stessa parte della storia e questo festival avvicina ancora di più le nostre culture.”
“È importante che anche dalla Toscana si alzi un grido di protesta per opporsi alle differenze causate dal colore della pelle o dallo stato sociale”, aggiunge il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli. “Non potevamo non celebrare l’indimenticabile discorso di Martin Luther King del 1963, quel “I Have a Dream” che trasmette ancora speranza e desiderio di giustizia - commenta Andrea Laurenzi, direttore artistico del Festival-abbiamo un sogno: continuare a narrare la storia leggendaria del Gospel, che ha messo il suo seme nel lontano 1500, quando donne e uomini liberi africani si ritrovarono sbattuti in un continente lontano come schiavi. Cantare oggi quelle canzoni, con testi colmi di sofferenza e di gioia, non ha perso significato, anzi ne ha, paradossalmente, acquistato uno maggiore”.
Presente all’inaugurazione anche l’assessore alla cultura del Comune di Montalcino, Maddalena Sanfilippo, che oltre a ricordare la presenza del console americano allo spettacolo del 15 dicembre ha ribadito la vocazione internazionale del Teatro degli Astrusi e “le nostre forti relazioni con il popolo americano”.