“È un piano conservativo, che punta alla sostenibilità, alla biodiversità, al contrastare la desertificazione e la denatalità; si spiega così ad esempio l’investimento di 150.000 euro per l’asilo di Montisi. C’è la massima disponibilità a far lavorare le aziende, che hanno diritto a spazi e superfici necessari alle loro attività, ma in trasparenza e senza escamotage. Se uno chiede di edificare un’area per farci un pollaio, non è che poco dopo chiede di farci una casa perché non ha più galline e magari dopo due anni chiede di rifare un altro pollaio”. Così Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, in apertura del secondo incontro pubblico che si è tenuto ieri pomeriggio a San Giovanni d’Asso (il primo un paio d’ore prima a Montalcino, in totale circa 70 persone) per presentare il nuovo piano strutturale e il primo piano operativo del Comune di Montalcino, in previsione della prossima adozione. “L’amministrazione ha identificato aree di interesse pubblica, non necessariamente di proprietà pubblica - sottolinea Franceschelli - aree produttive, zone dove fare parcheggi o realizzare parchi, la cittadella agroalimentare a San Giovanni d’Asso che ha visto in questi giorni l’inizio dei cantieri. Sant’Antonio a Montalcino è sempre stato un luogo di aggregazione per ragazzi, il Comune lo acquisirà e avrà una destinazione a servizio della pubblica utilità”.
“Questi nuovi strumenti urbanistici sono la conseguenza di una direttiva europea - osserva l’architetto Roberto Vezzosi, capogruppo del gruppo di progettazione del nuovo piano strutturale e del primo piano operativo del Comune di Montalcino - il consumo di suolo è visto in Europa come una delle principali cause del cambiamento climatico. Entro il 2030 i piani urbanistici comunali dovranno essere proporzionati all’andamento demografico, il che significa che si può occupare più suolo solo se si cresce come abitanti. Entro il 2050 invece il bilancio di suolo dovrà raggiungere lo zero. Se si vorrà costruire su tre ettari, si dovrà prima liberare altri tre ettari”. Vezzosi traccia anche la road map. “Siamo nella fase di ascolto e partecipazione. Entro la Befana dovrebbero essere adottati i nuovi strumenti, poi ci sarà spazio per osservazioni e controdeduzioni e infine l’approvazione”.
“Individueremo piccole aree - si parla di 4-5 situazioni - per l’attività di artigianato e laboratorio, mentre per le aree produttive di Torrenieri resteranno produttive. Non c’è nessuna riconversione turistico-ricettiva o residenziale, sarebbe totalmente fuori scala”, aggiunge il sindaco, che annuncia due censimenti. Il primo riguarda la riclassificazione delle strade, “secondo l’uso attuale che prevede anche la mobilità lenta. Alcune strade sono frequentate da ciclisti o persone a piedi. C’è la strada vicinale di Santa Restituta che è comunale, perché c’era il cimitero. Adesso non c’è più un interesse pubblico”. Il secondo censimento è l’individuazione di tutte le aree tartufigene, andando ad implementare il lavoro già fatto dalla Regione Toscana. L’altra novità è la totale digitalizzazione delle pratiche comunali. “Si parla di 16.000 pratiche per un costo di circa 200.000 euro. Ad oggi ci sono circa 200 accessi agli atti all’anno”.
Per quanto riguarda il progetto allo Spuntone, che prevede un solo piano di parcheggio rispetto ai due inizialmente previsti (una riduzione dovuta all’aumento del costo delle materie prime), “non si perde nessun posto auto”, dice il sindaco, che apre ad un ulteriore lotto, il numero cinque dopo scuole, parcheggio, parco urbano e viabilità, “per altri 150-200 posti auto da realizzare a seconda delle scelte in 3, 5 o 10 anni in un’area a valle di proprietà per il 75% del Comune di Montalcino”. E comunque, aggiunge Franceschelli, non si può concentrare tutti i parcheggi allo Spuntone e “far morire zone come Via Mazzini e Via Saloni. Intendiamo concentrarsi su Spuntone, Porta Cerbaia, Prato Ospedale e Piazza Cavour”. L’ultimo argomento è sugli affitti brevi. “Ho presentato un emendamento, perché se facciamo un censimento risultano tutte abitazioni non turistiche. Non è possibile che un giovane non riesca a trovare casa a Montalcino. Nel momento in cui potrò intervenire sui b&b, lo farò. Il primo punto sarà in termine di tassazione”.