“Al Passo del lume spento, alto sui boschi di Montalcino, c’è un vigneto che racconta meglio di tanti convegni come stia cambiando il mondo del vino italiano. Quel vigneto è l’ultimo acquistato da Angelo Gaja, il signore del Barbaresco, a Montalcino. È a quota 620 metri, il più alto dell’intera denominazione. Fino a un passato tutt’altro che remoto, il Sangiovese grosso (l’uva del Brunello di Montalcino) lassù tardava a maturare. Ora l’altezza è un antidoto ai colpi di calore. È il cambiamento climatico il motivo delle scalate dei vignaioli, per piantare vigneti sempre più in alto. Si è passati dalla ricerca delle zone collinari negli anni Ottanta, utili per migliorare la qualità dei vini, all’attuale spinta all’insù per cercare lo sbalzo termico tra notte e giorno e garantirsi così la freschezza dei vini. Oltre la metà (51%) dei vigneti italiani cresce a più di 300 metri di altitudine, con il 42% fra 300 e 700 metri e il 9% oltre i 700 metri. Nella gara verso il cielo, Valle d’Aosta e Liguria sono le regioni sul podio. Il posizionamento dei vigneti è una delle sfide che stanno affrontando i nostri vignaioli. Le altre sono la corsa alla sostenibilità. E poi, nel 2023, il problema della contrazione dei consumi di vino, accompagnata dagli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi, che hanno reso più difficili gli investimenti. Sfide che il Vigneto Italia è pronto ad affrontare con la giusta dose di apprensione, ma anche con l’ottimismo che viene dall’aver superato tante altre crisi nell’ultimo mezzo secolo”. Così Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, nell’introduzione della nuova Guida “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia” del quotidiano n. 1 nel Belpaese, curata da Ferraro e, per la prima volta, da James Suckling, wine critic tra i più influenti al mondo, in edicola da oggi, insieme al giornale. Una guida che vuole essere un omaggio “alla capacità di piccoli vignaioli e grandi produttori di fare squadra, di trovare strade comuni per rispondere ai grandi problemi del momento – prosegue Ferraro – per questo tra i premiati troverete soprattutto associazioni e gruppi di imprenditori o di appassionati. Niente premi alla carriera, ma riconoscimenti alla solidarietà, alla resistenza, alla comunione di intenti”. Così i premi speciali sono andati a produttori come Marco Caprai, gruppi di imprese come SoStain Sicilia o i Giovani Viticoltori Canavesani, e realtà associative e culturali come “G.r.a.s.p.o” o l’Associazione Modigliana-Stella dell’Appennino.
A firmare i punteggi dei cento migliori vini delle annate sul mercato è invece James Suckling, supportato dal suo team di degustatori della JamesSuckling.com. “James è uno dei pochissimi critici del vino conosciuti in tutto il mondo – spiega Ferraro – californiano di Los Angeles, ha fondato e diretto per decenni la redazione europea di Wine Spectator. Ha basi in Asia, Stati Uniti e Italia. I suoi giudizi sulle bottiglie influenzano acquisti e simpatie dei mercati. È il giusto compagno di viaggio per dare a questa guida una caratura internazionale, aumentando la visibilità dei nostri vignaioli”. Tra i punteggi top troviamo 13 etichette di Montalcino: al vertice, con 98/100, ci sono il Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2018 di Casanova di Neri e il Brunello di Montalcino Zodiac Riserva 2016 di Castiglion del Bosco, seguiti, a 97 punti, dal Brunello di Montalcino Montosoli 2018 di Altesino, dal Brunello di Montalcino Pianrosso 2018 di Ciacci Piccolomini d’Aragona e dal
Toscana Luce 2020 di Tenuta Luce (Frescobaldi).
Focus: i vini di Montalcino top nella guida “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia” by “Corriere della Sera”
Punteggio 98/100
Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2018 - Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Zodiac Riserva 2016 - Castiglion del Bosco
Punteggio 97/100
Brunello di Montalcino Montosoli 2018 - Altesino
Brunello di Montalcino Pianrosso 2018 - Ciacci Piccolomini d’Aragona
Toscana Luce 2020 - Tenuta Luce
Punteggio 96/100
Brunello di Montalcino 2018 - Giodo
Brunello di Montalcino 2018 - Livio Sassetti
Brunello di Montalcino Filo di Seta 2018 - Castello Romitorio
Brunello di Montalcino Sugarille 2018 - Pieve Santa Restituta
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2018 - Siro Pacenti
Brunello di Montalcino Vigna del Suolo 2018 - Argiano
Brunello di Montalcino Vigna La Casa 2018 - Caparzo
Brunello di Montalcino Vignavecchia 2018 - San Polo