“In tutta Italia c’erano solo 25 cantine accessibili al pubblico in modo permanente. Oggi sono 25.000 per un business che vale 2,5 miliardi. Un processo che è partito dalle pionieristiche prime cento aziende toscane che unirono le forze nella prima edizione di Cantine Aperte. Oggi il turismo del vino dura almeno nove mesi all’anno ed ha molte forme, ad esempio i wine wedding o matrimoni nelle vigne, in cui, ancora una volta, primeggia la Toscana”. Così la produttrice di Brunello Donatella Cinelli Colombini, che trent’anni fa a Montalcino ebbe l’intuizione di trovare un format, “Cantine Aperte”, che attraesse i winelover in cantina. Cinelli Colombini, fondatrice e presidente per i primi nove anni del Movimento Turismo del Vino, era presente stamattina a Palazzo Vecchio, a Firenze, alle celebrazioni del trentennale dell’enoturismo italiano, che ha cambiato le imprese di produzione e persino il peso del vino nel business turistico nazionale.
“Trenta anni che rappresentano un percorso fatto di crescita, nuove professionalità, investimenti e che ha sempre visto la Toscana come un faro di orientamento - ha sottolineato nell’occasione il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini Cinelli Colombini - trent’anni che hanno permesso alle cantine toscane di diventare un punto di riferimento a livello internazionale per l’enoturismo grazie alle loro diverse tipologie di offerta, il lavoro svolto dal Movimento Turismo del Vino Toscana è servito a far crescere questo modello anticipando le tendenze e allo stesso tempo anche per lanciare le novità sia in termini enologici sia di accoglienza”.
«La Toscana - ha detto la vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi - è stata promotrice dell’enoturismo fin dagli anni ’90, accanto al lavoro delle aziende, degli operatori e dei loro rappresentanti, le associazioni come il Movimento Turismo del Vino hanno giocato un ruolo fondamentale, che ha visto delineare sempre più i contorni e la precisa identità dell’enoturismo di oggi che si fonda su tre pilastri: qualità, bellezza, ambiente. L’enoturismo è legato in modo indissolubile ai nostri prodotti, alla loro tipicità e genuinità e all’unicità del territorio. Questa è la nostra formula e il compito di tutti, istituzioni, imprenditori, operatori è quello di renderla sempre più efficace e attrattiva”.
Nel corso della cerimonia sono stati assegnati alle cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino riconoscimenti al merito divisi in sei categorie per l’attività svolta in questi 30 anni. Per Montalcino è stata premiata Franco Pacenti nella categoria “cantina piccola con accoglienza familiare”.