“È una sconfitta politica della provincia nei confronti di altri territori che politicamente parlando sono più forti”. Un messaggio forte e chiaro, quello di Paolo Valdambrini, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, con sede a San Giovanni d’Asso. Il tema è la controversa legge sul tartufo appena approvata dalla Regione Toscana. “Una legge che dopo circa 25 anni rispetto alla precedente è peggiorativa – sottolinea a MontalcinoNews Valdambrini – perché frena, limita, nega la possibilità di fare tartufaie. Sono molto deluso dai politici regionali. Oggi se non ci si mette in testa di lavorare all’interno delle aree tartufigene, se non si pensa di progettare irrigazioni, il tartufo scompare per via dei cambiamenti climatici”.
La legge entrerà in vigore il prossimo anno ma le conseguenze si notano già adesso, in piena stagione del tartufo bianco, con le associazioni di province limitrofe che rivendicano la possibilità di venire nel territorio senese a raccogliere il Diamante Bianco facendo leva su alcuni punti poco chiari della norma. Uno su tutti: le distanze da rispettare tra una tartufaia e l’altra. “C’è questo dilemma del corridoio – dice Valdambrini – dei 50 metri per poter far passare non ho capito chi e non ho capito per che cosa. La nostra interpretazione è che non vale per le associazioni. Detto questo c’è il problema dei corsi d’acqua: non si può evidenziare 50 metri di corridoio, bensì i due cigli di sponda; quindi 50 centimetri o un metro, non di più. Non si parla di fiumi o torrenti ma piccoli rigagnoli, c’è l’acqua solo quando piove”.
C’è margine per migliorare la legge regionale? “C’è – risponde il presidente dei Tartufai Senesi – nella scrittura del regolamento d’attuazione che però può scrivere una parola o toglierne un’altra. Spero che chi scriverà il regolamento potrà indirizzarlo verso associazioni come la nostra, radicate nel territorio, che fanno un’attività di tutela e salvaguardia del territorio, anche dei cani che sono i nostri collaboratori diretti. La nostra è un’attività promozionale per tutta la provincia di Siena, tramite la Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi che torna a novembre e sarà una grande festa. Ci stiamo già lavorando, il tartufo c’è e il prezzo sarà ragionevole”.
“Se ci sentiamo isolati? No, perché abbiamo costruito un gruppo di lavoro composto dall’associazione, le organizzazioni agricole di agricoltori, i proprietari dei terreni e i sindaci del territorio senese che sono dalla nostra parte – conclude Valdambrini – però nonostante tutto questo siamo stati sconfitti. E allora faccio una riflessione: forse politicamente il territorio della provincia di Siena è più debole. Non è una sconfitta del tartufo o dei tartufai, ma una sconfitta politica della provincia nei confronti di altri territori che politicamente parlando sono più forti”.
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