“Abbiamo sempre cercato le radici storiche di fenomeni che poi si riverberano sul presente. E la tematica di quest’anno, la sostenibilità, che risente più che mai delle problematiche attuali, la dice lunga su questo atteggiamento”. Alfio Cortonesi, storico di Montalcino e professore all’Università della Tuscia di Viterbo, introduce a MontalcinoNews l’argomento del Laboratorio di Storia Agraria n. 24, al via domani al Chiostro di Sant’Agostino. “Ci siamo messi a ragionare su come andavano le cose nel Medioevo e in età moderna scoprendo testimonianze sulla consapevolezza della questione della sostenibilità ambientale – prosegue Cortonesi, tra i fondatori del Centro Studi che organizza da un quarto di secolo il Laboratorio – ci sono fonti esplicite, come gli Statuti di Comunità che frenano i disboscamenti e le bonifiche spinti all’estremo per la pressione demografica tra la fine Duecento e gli inizi del Trecento. Si capiva che oltre un certo limite non si poteva andare. Tutto questo non va considerato un “ambientalismo ante litteram”, non è che c’era già un’attenzione alle dinamiche ambientali. C’era semplicemente una consapevolezza che per sopravvivere erano necessari certi comportamenti”.
Il Laboratorio, che verterà su “Pratiche di sostenibilità e sfruttamento delle risorse nelle campagne medievali e moderne”, prenderà il via domattina con l’introduzione del presidente Massimo Montanari, uno dei più autorevoli storici dell’alimentazione, e vedrà alternarsi fino al 4 settembre studiosi di storia agraria e rurale tra i più qualificati a livello italiano ed europeo. Il 3 settembre è la giornata clou con una videoconferenza (ore 11.45) in diretta da Parigi con Mathieu Arnoux, che ha di recente pubblicato il libro Un monde sans ressources. Besoin et société en Europe (XIe-XIVe siècles), e poi la consegna del premio “Città di Montalcino”, che oltre alla sezione storiografica, che andrà al geografo Leonardo Rombai) tornerà ad assegnare un secondo premio per la sezione arte, comunicazione e spettacolo; a vincerlo Bert Treffers, esperto di Studi Caravaggeschi e amico e cultore della storia e dell’identità di Montalcino. “Spero in un rinnovamento del premio, dalla ridefinizione della giuria a un disegno di qualche nuovo percorso – conclude Cortonesi – questa è un’edizione importante, non dico di rifondazione perché non ce n’è bisogno, ma di rilancio”.