Due grandi studiosi ma anche due persone capaci di comunicare al grande pubblico il senso della loro ricerca e del loro pluriennale lavoro. Gli “alfieri” della civiltà contadina di Montalcino quest’anno sono Leonardo Rombai e Bert Treffers, vincitori del Premio “Città di Montalcino” 2023, che quest’anno torna in versione doppia (oltre alla sezione storica anche quella riservata ad arte, comunicazione e spettacolo) e sarà anticipato, il 2 settembre al Teatro degli Astrusi (ore 21.15), dallo spettacolo teatrale “Per una manciata di donne e terra”, che mette al centro la riforma agraria in Maremma, per la regia e l’adattamento di Martina Guideri, e il ruolo della donna, in passato meno evidente rispetto a quello dell’uomo ma non per questo meno faticoso o importante.
Il giorno dopo, domenica 3 settembre, nel Chiostro di Sant’Agostino (ore 18) si terrà appunto la consegna del Premio “Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina”, promosso dal Comune di Montalcino e dal Consorzio del Brunello, in piena sintonia con il Centro di studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino. Il Premio conosce una stretta parentela con il Laboratorio internazionale di storia agraria, appunto organizzato dal Cesscalc: un altro, tradizionale appuntamento di Montalcino legato al primo fine settimana di settembre.
Se il Laboratorio è un’iniziativa prettamente scientifica, un’occasione per seguire delle lezioni didattiche tenute da docenti che sono universalmente riconosciuti tra i massimi esperti in tema di storia agraria, il Premio è un evento che intende rimarcare lo stretto rapporto ancora oggi palpitante a Montalcino tra presenza antropica e natura, tra insediamenti e ambiente. La civiltà contadina è la civiltà di Montalcino, una terra in cui cultura e agricoltura vanno a braccetto, senza nessun reciproco atteggiamento di autosufficienza o di distanza. Per questo, ormai quasi un quarto di secolo fa, si decise di approfondire anno per anno le conoscenze relative alla storia agraria affidandosi a studiosi come Massimo Montanari, Alfio Cortonesi, Gabriella Piccinni, Giuliano Pinto e Danilo Gasparini (fondatori del Cesscalc) ma, anche, di offrire un’occasione di immediata promozione della civiltà contadina, appunto tramite l’istituzione del Premio.
Si arriva così alla domenica 3 settembre quando, prima della cerimonia vera e propria, un ulteriore segno di ripartenza si può cogliere nella videoconferenza che il Cesscalc ha voluto ideare, in collegamento con Parigi, alle ore 10.45. Mathieu Arnoux, medievista e storico delle campagne presenterà in tale occasione il suo ultimo libro, Un monde sans ressources. L’iniziativa consentirà così di aprire un’ulteriore finestra per il mondo della ricerca verso il grande pubblico e per Montalcino stessa con quella dimensione globale che ormai raggiunge qualsiasi luogo.
L’assegnazione del premio avverrà nel Chiostro di Sant’Agostino a partire dalle ore 18 e vede tornare attive entrambe le sezioni in cui il premio si è articolato in passato. Una prima, riservata alla ricerca storica, ha conosciuto una regolare assegnazione anche in tempi recenti e premia, quest’anno, un geografo storico di livello assoluto: si tratta di Leonardo Rombai, assiduo cultore della storia rurale; mentre la seconda, rivolta al mondo della comunicazione, dello spettacolo e dell’arte, torna quest’anno premiando Bert Treffers, storico dell’arte conosciuto internazionalmente per i suoi studi su Caravaggio ma anche amico e cultore della storia e dell’identità montalcinese. L’evento verrà allietato da un intermezzo musicale con Cecilia Cuglitore al flauto traverso.
La giuria – composta da Silvio Franceschelli, Maddalena Sanfilippo, Lisa Baracchi, Fabrizio Bindocci, Donatella Cinelli Colombini, Alfio Cortonesi, Remo Grassi, Massimo Montanari, Giuliano Pinto e Manfredi Rutelli – è grata ai due premiati per aver accettato il premio così da rendersi alfieri della civiltà contadina di Montalcino per l’anno 2023/24.
Per ulteriori informazioni: info@centrostudimontalcino.it.