Sono 12.114 le bambine e i bambini toscani che da settembre frequenteranno gratuitamente i 780 nidi d’infanzia che hanno aderito all’iniziativa “Nidi Gratis” della Regione, tra cui tutte le strutture di Montalcino. Un’operazione complessiva da quasi 30 milioni di euro, resa possibile grazie a risorse regionali e del nuovo settennato del Fondo Sociale Europeo. Nei prossimi giorni le famiglie riceveranno specifica comunicazione. Chi si è visto rifiutare la domanda - perché non aveva l’Isee disponibile o ha commesso qualche errore - o chi non l’ha proprio presentata ma rientrava comunque nei requisiti (residenza in Toscana e Isee fino a 35.000 euro), non si deve disperare. “A settembre contiamo di riaprire il bando, consentendo di far scattare la gratuità per i beneficiari di questo secondo bando già da novembre”, assicura il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha presentato i primi risultati di questa misura stamattina in una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze.
Il decreto dirigenziale approvato martedì scorso contiene l’elenco dei beneficiari (riconoscibili attraverso l’apposito codice che garantisce riservatezza) e assegna le risorse ai Comuni, che a loro volta si occuperanno di erogare il contributo direttamente alle strutture educative che hanno aderito al programma. Così, le famiglie che hanno vinto il bando avranno il servizio totalmente gratuito (salvo anticipare la quota del rimborso dell’Inps, che dovranno poi richiedere).
Al bando dello scorso maggio avevano partecipato 14.393 nuclei familiari. 2.279 quindi le domande non accolte: 1.376 per mancanza di requisiti (retta inferiore a bonus Inps e/o Isee inferiore a 35.000 euro; residenza fuori Toscana; rinuncia); 382 per errori non sanati nella presentazione delle domande; 521 per mancata disponibilità del posto al nido prescelto o assenza di titolarità alla frequenza di un nido privato.
“Siamo di fronte a elevatissimi livelli di adesione, segno che questa misura, fortemente voluta sin dall’avvio della legislatura, era attesa dalle famiglie – dice Giani – “Nidi Gratis” rappresenta un cambiamento epocale nelle politiche educative della nostra Regione e una politica unica a livello nazionale. Siamo orgogliosi che la Commissione Europea abbia inserito il nostro intervento a tra le buone pratiche realizzate grazie al Fondo sociale”.
“Vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani, e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo – aggiunge l’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini – il compito delle istituzioni è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e istruzione siano un diritto di tutte e tutti perché rappresentano una leva di emancipazione sociale. Investire sui nidi significa prevenire dispersione e abbandono scolastico successivi, sostenere il successo formativo, contrastare povertà e disuguaglianze educative. Inoltre, in una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l’infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa, rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile”.
Nidi Gratis: chi può accedere
I nuclei familiari con bambini e bambine, residenti in Toscana, con un’età fino a 3 anni e con Isee fino a 35.000 euro. Lo sconto della Regione viene riconosciuto per i nidi ma anche per Spazi gioco e Servizi educativi in contesto familiare.
Come funziona
Il contributo della Regione integra il bonus nidi erogato dall’Inps, concesso a rimborso, per ridurre la quota delle rette a carico delle famiglie. Attraverso i Comuni che erogano le risorse verso i nidi, la Regione riconosce direttamente la quota che eccede il rimborso Inps (272,72 euro per Isee fino a 25 mila euro e 227,27 per Isee fino a 35 mila), praticando così una sorta di “sconto” fino a concorrere all’intero ammontare di una retta mensile massima di 800 euro. Ciascuna famiglia beneficia dello sconto fino ad un massimo di 5.800 euro per 11 mesi.
La procedura prevista
A inizio marzo è stato approvato il bando regionale rivolto a Comuni e Unioni di Comuni mentre a maggio è stato aperto il bando rivolto alle famiglie. Entro lo scorso aprile Comuni e Unioni di Comuni hanno individuato i servizi presso i quali è possibile beneficiare della misura Nidi gratis. A maggio la Regione ha poi approvato l’elenco delle strutture accreditate.