“Serve una moratoria perché gli interessi pesano sempre più sul fatturato. Comportano pesanti aggravi per le imprese e maggiori introiti per le banche”. A lanciare l’allarme è Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana. I mutui così come congeniati strozzano le imprese agricole, già alle prese con rincari energetici e delle materie prime, spiega Tistarelli. “Non vogliamo che gli imprenditori debbano decidere se pagare i dipendenti, i contributi, la bolletta o i mutui. Si potrebbe pensare di sospendere per un certo periodo la restituzione delle rate prolungando di pari tempo la durata del mutuo. Un’ipotesi che potrebbe dare ossigeno alle aziende agricole”.
“Un ulteriore problema deriva da una nuova normativa europea, approvata a inizio gennaio, che inserisce le aziende che ristrutturano un debito tra i “cattivi pagatori” - ricorda il presidente di Fedagripesca -. La moratoria di un prestito comporta la ristrutturazione del debito perché ne modifica le scadenze. Questo complica ulteriormente la situazione perché l’iscrizione in questo elenco impedisce alle banche la concessione di nuovo credito all’azienda che potrebbe trovarsi nella necessità di accendere nuovi mutui o aprire un fido”.