Via libera del Senato al disegno di legge, a prima firma del senatore Giorgio Bergesio, per il riconoscimento della figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio. Approvata anche l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura, che sarà celebrata la seconda domenica di novembre. “Si apre una pagina storica nel nostro Paese – dichiara Bergesio, capogruppo della Lega in commissione Agricoltura – il provvedimento prevede incentivi economici e la promozione di iniziative, in cui saranno coinvolte le istituzioni locali, per valorizzare il lavoro svolto e rendere gli agricoltori partecipi alle attività di tutela ambientale”.
“La presenza degli agricoltori in zone rurali è fondamentale nel processo di salvaguardia dell’ambiente. Senza la cura laboriosa che gli imprenditori agricoli riservano al territorio non si potrebbe garantire la necessaria opera di tutela e si determinerebbero conseguenze nefaste sotto molti punti di vista, a partire dai rischi idrogeologi con i quali, purtroppo, sempre più spesso dobbiamo fare i conti”, sottolinea il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra.
Ad esprimere parere favorevole al disegno di legge anche il senatore del Pd e sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli. “Lo facciamo convinti nel dare il giusto riconoscimento a quelle donne ed uomini che con fatica lavorano la terra ed accudiscono gli animali – dice Franceschelli – ma riaffermiamo il diritto dell’agricoltura ad avere dei provvedimenti che la pongano in connessione con le aziende e con i territori di riferimento. In questo contesto, quindi, dobbiamo sollecitare il Governo affinché non metta in discussione i servizi fondamentali (sanità territoriale, trasporti, le infrastrutture viarie e digitali, la scuola etc..) necessari affinché ci possa essere un “custode sul territorio” che nella sua terra, spesso un’area interna, ci possa vivere ed operare al meglio”.
Il riconoscimento della figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio, sostiene il sindaco di Montalcino, “resterà lettera morta se non seguirà un piano infrastrutturale che contrasti l’abbandono delle aree interne, il potenziamento delle infrastrutture e non si faccia marcia indietro sulla volontà di non voler dare seguito alla sanità territoriale. Il Governo non può non stanziare risorse sul sistema sanitario nazionale mettendo in discussione sia le case di comunità che gli ospedali di comunità essenziali per la presa in carico della persona ed il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia nei territori; non può ridurre i servizi scolastici anche con le norme “sul dimensionamento scolastico”, non può ridurre gli incentivi ai trasporti e non sostenere l’infrastruttura digitale delle aree interne e delle aziende agricole che hanno il sacrosanto diritto di avere la connessione al pari degli operatori che lavorano nelle aree densamente abitate”. “Ribadiamo, affinché ci sia un “agricoltore custode” questi deve poter vivere e fare impresa anche in quei luoghi impervi ed interni ove tutto è più difficile, un’agricoltura talvolta definita “Eroica” e di fatto lo è. Non dimentichiamo che il presidio territoriale è rilevante anche ai fini paesaggistici, culturali e di sostegno alla biodiversità”, ha concluso Franceschelli.