Ridare centralità al vigneto spostando il punto di osservazione sul ruolo del produttore, anello strategico della filiera, e trasferire alle imprese vitivinicole i frutti degli accordi e delle convenzioni con il mondo della ricerca scientifica e dei progetti di innovazione nel campo della sostenibilità e delle pratiche colturali ad impatto zero per affrontare al meglio la sfida dei cambiamenti climatici. Ed ancora favorire lo scambio tra imprese per sviluppare nuove esperienze anche nel campo della promozione. Sono i principali obiettivi di Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti, nata poco più di un anno fa e che oggi conta già l’adesione di oltre cento cantine di tutta la regione, la metà biologiche, con una superficie media di 18 ettari. Complessivamente Vigneto Toscana ha già messo insieme 2 mila ettari di viti e 125 mila quintali di uva raccolta.
Un progetto nuovo nel panorama della viticoltura toscana, che mette al centro l’impresa, la sua capacità di innovazione e la sua unicità nella promozione territoriale, che sarà guidata da una produttrice di grande esperienza e competenza. Si tratta di Letizia Cesani, attuale vicepresidente di Coldiretti Siena, già presidente dal 2009 al 2019 del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano e consigliere del Movimento Turismo del Vino. La Cesani è stata nominata nell’assemblea di Vigneto Toscana ereditando da Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana che ne aveva accompagnato la costituzione, le redini dell’associazione.
Un passaggio di testimone reso ufficiale dall’incontro, a Palazzo Strozzi, con la vice presidente ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi. Un incontro formale per presentare il consiglio direttivo, il perimetro di movimento, gli impegni e le finalità di Vigneto Toscana.
“Come è facilmente intuibile dal nome, l’associazione mette al centro di tutta la sua attività il Vigneto. – spiega la Presidente, Letizia Cesani – Il nostro punto di osservazione, attorno al quale ruota tutta la nostra attività, è la produzione”.
È stata anche l’occasione per ribadire al vice presidente ed assessora all’agroalimentare la grande preoccupazione per l’introduzione delle etichette killer sulle bottiglie di vino ed alcolici, con la scusa di scoraggiarne l’abuso, concessa dall’Europa all’Irlanda che apre prospettive inquietanti per tutto il settore.