Un modo per ringraziare chi partecipò al sogno della famiglia Mariani, dimostrare che Montalcino sarebbe potuta diventare uno dei riferimenti enoici del pianeta, in un periodo in cui il Brunello non godeva certamente della notorietà di adesso. Il 5 giugno, con un concerto esclusivo nelle cantine Banfi di uno dei più grandi pianisti italiani, Danilo Rea, e a seguire una cena a Castello di Poggio alle Mura, si è inaugurato il Banfi Brunello Ambassador Club con i primi sessanta ambasciatori, professionisti italiani che fin dai primi anni Ottanta del Novecento, quando entrò sul mercato la prima bottiglia di Brunello Banfi, millesimo 1978, diedero un contributo significativo all’affermazione mondiale dell’azienda che ha segnato il successo commerciale e comunicativo del Brunello di Montalcino.
“Come diceva Flaiano, nella vita ci sono 5-6 momenti indimenticabili e tutti gli altri fanno volume. Per noi di Banfi questo è un momento indimenticabile - spiega a MontalcinoNews Rodolfo Maralli, presidente di Banfi Srl - è un modo per celebrare chi ci ha portato a questi livelli, partendo dal mercato italiano, circa 60 clienti che credettero nel progetto Banfi scommettendo sull’idea visionaria della famiglia Mariani. Sono specialisti dell’Horeca, enotecari e ristoratori. Storicità e fedeltà sono stati i criteri per selezionarli”.
Il progetto parte dall’Italia ma si estenderà presto a tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Asia al Sud America. “Coinvolgeremo non solo gli attori primari, coloro che il vino lo hanno proposto e venduto come dei veri ambasciatori, ma anche gli operatori del settore, i comunicatori, giornalisti, sommelier - prosegue Maralli - seguendo un concetto a noi caro, quello della restituzione. È tempo di restituire il successo a chi ci ha portato a grandi livelli, per costruire insieme il futuro del territorio di Montalcino, di Banfi e del Brunello”. “Questo progetto - conclude Maralli - porta avanti il Brunello di Banfi ma intende promuovere tutto il territorio. Perché noi, come poche altre aziende al mondo, siamo riusciti a legarci indissolubilmente a Montalcino. Dire Castello Banfi e dire Montalcino per molti nel mondo equivale un po’ a dire la stessa cosa”.
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