L’introduzione della sperimentazione delle Tea, le tecniche di evoluzione assistita in campo agricolo; una cabina di regia, un commissario straordinario e un osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici; multe più care per chi deriva o utilizza acqua pubblica senza autorizzazione; potenziamento delle infrastrutture idriche; via libera al riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate; una modifica alla disciplina degli impianti di desalinizzazione. Sono alcune delle novità inserite del Decreto Siccità, che ha ricevuto l’ok del Senato e passa adesso alla Camera (va convertito in legge entro il 13 giugno). Un provvedimento che non è piaciuto al senatore e sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli. “Siamo in presenza dell’ennesimo atto d’urgenza che non prevede risorse sufficienti, che non parla di programmazione e che rischia di essere l’ennesima scatola vuota. Un provvedimento che nasce zoppo e che ha respinto tutti gli emendamenti che prevedevano stanziamenti per fare e manutenere le opere”, spiega il capogruppo del Pd nella Commissione Industria, Commercio e Agricoltura, intervenendo in aula sul “Decreto siccità”.
Franceschelli ha sottolineato come “le misure contenute nel decreto sono insufficienti perché non si prevede una disciplina chiara e semplice, che nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità animale e vegetale sia tale da consentire di aumentare, manutenere o ripristinare la portata degli invasi esistenti e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua anche intervenendo e disciplinando il tema delle terre di accumulo”. “Più in generale - prosegue - questo provvedimento in più parti si rappresenta intangibile nella sua applicazione e non rispondente con la finalità originaria di contrasto alla siccità e di infrastrutturazione del paese Italia, non solo per i contenuti ma anche perché non sono stanziate appropriate risorse economiche, a fronte dell’imponente azione strutturale che sarebbe da compiere”.
“Siamo inoltre in presenza di un atto intangibile - ha detto ancora Franceschelli - rispetto al tema delle aree interne e montane, che troppo spesso sono abbandonate a sé stesse con pochi servizi e messa in discussione da parte del governo di quelli esistenti e già programmati - ora di attualità col dimensionamento scolastico, il ridimensionamento ulteriore della sanità territoriale non finanziata dal governo che ha messo in discussione anche le case di comunità da realizzare con i fondi del Pnrr, sul mancato rifinanziamento del trasporto pubblico - con l’effetto che può aggravarsi lo spopolamento e con esso il presidio e la custodia dei territori”.
“La gravità della situazione climatica in atto e la realtà ci impongono una presa di coscienza e di elaborare atti concreti e non simbolici. Purtroppo, questo atto non raggiunge l’intento originario, come si potrà riscontrare in concreto e sul campo, per cui la norma è stata elaborata ed alla quale abbiamo partecipato con pieno spirito di collaborazione”, ha concluso Franceschelli.