Sarà un sogno lungo 100 miglia, che partirà alle 17.30, vedrà il tramonto, la notte e l’alba attraverso boschi, vigneti, strade bianche e sentieri che attraversarono pellegrini, viandanti, santi, artisti e grandi condottieri in tempi antichi. È la distanza più lunga della Tuscany Crossing, che torna dopo la pandemia nel suggestivo scenario della Val d’Orcia, in una non stop dal crepuscolo del 21 aprile all’alba del 22 aprile. La manifestazione, giunta ormai alla decima edizione, propone non solo una corsa per podisti specialisti di lunghi e impegnativi percorsi, ma anche tracciati accorciati e camminate per diverse tipologie di appassionati del genere. La novità è la distanza delle 100 Miglia, già molto popolare all’estero, soprattutto negli Usa, che dal fiume Orcia si dirigerà verso i famosi cipressi della valle dei Triboli, per poi dirigersi a Torrenieri, Montalcino, l’Abbazia di Sant’Antimo, Castelnuovo dell’Abate e poi tornare ad attraversare di nuovo il fiume Orcia e muovere verso Castiglione d’Orcia, dove ci sarà la prima base vita al 60° km. E poi tanti altri passaggi prima di arrivare al traguardo di Rocca d’Orcia (qui il percorso completo, in totale sono 161 km, percentuale di asfalto del 16%. Il tempo limite è di 32 ore).
“Un’iniziativa importante – ha detto Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale - che, come Regione Toscana, abbiamo voluto valorizzare, perché oltre il carattere ludico rappresenta un modo di promuovere la cultura del territorio e il rapporto tra uomo e paesaggio, che torna ad essere centrale. Passeggiare e viaggiare per la Val d’Orcia è un modo unico per vivere la Toscana e siamo felici di poter promuove un’iniziativa che rappresenta l’aspetto migliore della nostra regione, ricca di fascino e bellezza”.
Per il sindaco di Castiglione d’Orcia Claudio Galletti la Tuscany Crossing è un grande evento sportivo “con atleti che arrivano da tutto il mondo. Quest’anno supereremo gli ottocento partecipanti. La Val d’Orcia è un sito Unesco, patrimonio dell’umanità, paesaggio culturale ed icona della Regione Toscana, e diventa un’esperienza affascinante correre in questi luoghi di grande bellezza. È un fatto positivo valorizzare, attraverso una manifestazione sportiva, un territorio come il nostro, dove ambiente e rispetto della natura diventano valori fondanti”.
“La gara – precisa Roberto Amaddii, patron della manifestazione e presidente dell’ASD Siena Runners – con i suoi percorsi della corsa e dei camminamenti è diventata nel tempo un’attrattiva per cui da tutto il mondo arrivano appassionati sul territorio e l’importanza di coinvolgere attori economici nell’organizzazione, oltre alle istituzioni e ai tanti volontari che ringraziamo, diventa fondamentale. Si presenta come un’experience totalizzante che coniuga la passione per la corsa con quella del viaggio, l’amore per il paesaggio, il territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dal 2004 con le sue peculiarità naturalistiche, artistiche e le eccellenze enogastronomiche, la sostenibilità, il rispetto dell’ambiente, l’aspetto educativo e l’economia circolare. Non solo percorsi tecnici, attuali e suggestivi come camminate in notturna, ma anche sostenibilità tramite l’inserimento nel campionato mondiale Plogging (la corsa con raccolta rifiuti). Il massimo per il rispetto dell’ambiente e di un territorio che ci ospita da ben dieci anni”.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione culturale Il Liceone, come ha ricordato la presidente Giuliana Testa, la Tuscany Crossing è entrata nelle scuole iniziando proprio da Siena con l’Istituto Piccolomini, per proseguire poi con i Licei Poliziani di Montepulciano e il Liceo Lambruschini di Montalcino per parlare con gli studenti dei tanti temi che la gara incarna, per sensibilizzarli e far loro comprendere come un evento sportivo sia in grado di attivare molteplici collaborazioni e interazioni su più fronti: istituzionali, economici e associativi. In questa ottica il 15 aprile si svolgerà a Pienza un convegno intitolato “Pio 2 e la natura: dallo sport alla tutela del territorio”.