Il rilancio di Torrenieri, oltre al riassetto della viabilità e la valorizzazione dalla stazione ferroviaria, può passare anche dalla riqualificazione dei siti industriali. Dopo anni di silenzi e immobilismo, salvo qualche lampo nei periodi elettorali e il clamoroso rave party del Capodanno 2014, pare si sia aperto un nuovo interesse verso queste aree, finite anche al centro di un paio di consigli comunali. Con il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli abbiamo parlato della ex Sils, acquistata la scorsa estate dall’imprenditore lucano Donato Pacella, e delle ex Ceramiche Senesi, che hanno visto concludersi il piano di caratterizzazione. “Parliamo di aree produttive dove non sono ammissibili investimenti di natura speculativa. Chi pensa di acquistare quelle aree per speculare, si sbaglia di grosso”, chiarisce il primo cittadino, che fa degli esempi sulle destinazioni d’uso dei siti. “Riconversione industriale ai fini energetici, ai fini formativi, a fini di logistica, ai fini di attività connesse alle attività principali. Dovesse nascere un campus formativo, si può pensare anche alla residenzialità per i dipendenti di quelle imprese”.
Per quanto riguarda le Ceramiche Senesi si è concluso il piano di caratterizzazione del sito ad opera dell’attuale proprietario, Sardaleasing Spa. “Oggi il sito è perfettamente mappato e noi sappiamo che qualsiasi attività si vuole insediare deve compiere una serie di interventi già catalogati – dice Franceschelli – la comunità locale può stare tranquilla, non ci sono matrici inquinanti che possono generare allarme”.
Sull’ex Sils questo tipo di operazione non è stata ancora compiuta. “La proprietà ha dato disponibilità a caratterizzare il sito – prosegue il sindaco di Montalcino – se questo non avverrà, il Comune si muoverà come si è mosso con le Ceramiche, tramite le ordinanze. Prima di dire quello che uno vuol fare su quell’area, ci deve dire cosa c’è e cosa bisogna fare”.
Di certo, ammette Franceschelli, si tratta di due situazioni complicatissime, di interventi di bonifica di milioni di euro. “Prima di scrivere un libro dei sogni bisogna essere concreti e reali. Ci stiamo lavorando, ho avuto diversi incontri, ma non mi sbilancio. È un problema che abbiamo su tanti territori della Valdorcia, della Valdichiana e delle Crete Senesi. Zone vocate alla produzione di ceramiche e laterizi, e quando il settore è andato in crisi sono rimasti scheletri a cielo aperto. È un tema generale che ho sollevato alla Regione Toscana, ed è alla base di un mio emendamento che ho presentato in Parlamento, affinchè nella conversione del decreto sul Pnrr sia data una strada preferenziale al recupero dei vecchi opifici dismessi. Penso al tema delle comunità energetiche. Potremmo avere spazi in cui i cittadini in modo collettivo possono mettere pannelli fotovoltaici e bonificare siti. Le Ceramiche Senesi sarebbero avvantaggiate, mentre la Sils è integrata nell’abitato e questa operazione sarebbe molto più complessa, visti i vincoli normativi rispetto alle distanze dalle evidenze storiche”.
Guarda il video: