Il turismo in cantina è in una fase molto favorevole con il business mondiale che dovrebbe triplicare entro il 2030. Il segreto del successo nelle proposte con “Vita propria”; le parole chiave supertradizionalismo nelle esperienze dei turisti e molta tecnologia innovativa nei contatti
La diversificazione delle esperienze in base alle tipologie di winelover, per evitare “il male oscuro” delle cantine turistiche italiane, ovvero la loro proposta tutta uguale, ma anche l’uso della tecnologia per la prenotazione e per fidelizzare i consumatori, perché “niente è come prima del Covid, neanche i turisti”. Sono alcuni dei suggerimenti che arrivano da Donatella Cinelli Colombini, ideatrice di Cantine Aperte e del Movimento Turismo del Vino, autrice di cinque manuali dedicati all’enoturismo e produttrice a Montalcino e a Trequanda, che prova a dare il buon esempio mostrando come le esperienze vadano diversificate e strutturate in base a quattro profili di enoturisti.
“Nelle cantine italiane arrivano almeno quattro tipi di visitatori - afferma Donatella Cinelli Colombini - i turisti del vino classici cioè i veri appassionati del nettare di Bacco, che percentualmente stanno calando. Il gruppo maggioritario che cerca svago in una natura incontaminata. Gli altospendenti, soprattutto esteri, che chiedono momenti esclusivi e infine i talebani che cercano cose estreme come i “vini senza mani”, i vini ultra-famosi o con altre caratteristiche straordinarie”. Altro elemento nuovo è il sorpasso delle esperienze sul vino. “Alcune proposte, particolarmente diverse, coinvolgenti e uniche, se ben comunicate, riescono ad attrarre visitatori indipendentemente dalla fama della cantina, anzi la potenziano in modo enorme. Per questo il numero, la dimensione e la spettacolarizzazione delle nuove cantine turistiche cresce ovunque nel mondo talvolta con effetti hollywoodiani”.
Aumenta l’importanza dell’elettronica, sia nella prenotazione che nelle fasi successive alla visita. Donatella Cinelli Colombini in tal senso inaugura la collaborazione con Divinea - WineSuite con l’introduzione del CRM e diverse esperienze nelle sue cantine. Sono proposte con il vino pensate per i nuovi turisti offrendo loro momenti unici, coinvolgenti, autentici, rispettosi della natura e delle tradizioni locali. Donatella ha deciso di procedere in due direzioni: supertradizionalismo nelle esperienze dei turisti e molta tecnologia innovativa nei contatti. Ecco che la sua wine hospitality userà un sistema CRM – Customer Relationship Management per sviluppare i contatti che, nel caso di Donatella, partono da un archivio di circa 10.000 nomi. Per l’enoturismo italiano si tratta di qualcosa di nuovo e capace di trasformare i visitatori delle cantine in clienti che continuano a comprare bottiglie, anche dopo il ritorno a casa, attraverso il wine club e l’e-commerce proprietario.
Le quattro proposte enoturistiche 2023 del Casato Prime Donne a Montalcino si differenziano da quelle normalmente organizzate dalle cantine italiane e si indirizzano a visitatori con un diverso grado di interesse per il vino e di capacità di spesa. Per quelli che scherzosamente Donatella Cinelli Colombini chiama “enoturisti per caso” che cercano svago, natura (l’azienda è bio), tradizioni locali e sono ormai il target più numeroso dei visitatori, c’è la “Brunello experience” degustazione itinerante che percorre gli esterni e gli interni della cantina seguendo pannelli sulla storia locale e istallazioni di arte contemporanea. Percorso con assaggi anche per l’esperienza “degustazione enomusicale” dove i vini e i brani sonori sono scelti da un sommelier musicista. Questa proposta è per gli appassionati che hanno già visitato molte cantine e vogliono qualcosa di nuovo. Per i veri “Brunello lovers” c’è una visita guidata e una degustazione verticale di cinque annate che parte dall’assaggio da botte per arrivare alla grande riserva. Mentre la proposta premium “IoSono Donatella exclusive Experience” prevede la presenza di Donatella Cinelli Colombini in persona e verte sul suo Brunello IOsonoDonatella prodotto in edizione limitata solo nelle grandi annate. Anche nella cantina di Montalcino gli assaggi di vino presenti in tutte le esperienze sono accompagnati da specialità gastronomiche tipiche come il cacio pecorino o la salsiccia secca.