Se il vino italiano è sempre stato ben presente nella “Top 100” di “Wine Spectator”, scorrendo le varie classifiche, dalla prima del 1988 ad oggi, emerge come il Brunello di Montalcino, molto spesso, si sia piazzato nella “Top 10”, sovente sul podio, a testimonianza sia della costanza qualitativa del territorio, espressa da diverse aziende, sia della liason d’amore tra il Brunello di Montalcino e gli americani. Nel 2006 il Brunello 2001 Tenuta Nuova di Casanova di Neri si issò in cima al mondo, mentre lo scorso anno, nei giorni di Benvenuto Brunello, il riconoscimento per la denominazione arrivò dalla seconda posizione della Riserva 2016 della storica Fattoria dei Barbi guidata da Stefano Cinelli Colombini. Altre due volte il Brunello si è piazzato al terzo posto: successe nel 2002, col Brunello di Montalcino 1997 di Castello Banfi, e nel 2020, col Brunello di Montalcino Le Lucére 2015 della cantina di Roberto Giannelli, San Filippo.
In diverse occasioni è stato sfiorato il podio: con la posizione n. 4 conquistata dal Brunello di Montalcino 1985 di Poggio Antico nel 1990, dal Brunello di Montalcino 2006 di Campogiovanni nel 2011, dal Brunello di Montalcino 2010 de Il Poggione nel 2015, ed ancora dal Brunello di Montalcino 2012 di Casanova di Neri nel 2017. Poi spiccano la posizione n. 5 per il Brunello di Montalcino 2016 de Le Chiuse nel 2021; la posizione n. 6 per il Brunello di Montalcino 1990 di Campogiovanni nel 1995; la posizione n. 8 per il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Riserva 1999 di Castello Banfi nel 2005; la posizione n. 9 per il Brunello di Montalcino 2007 di Ciacci Piccolomini d’Aragona nel 2012.
L’altissimo livello di qualità raggiunto dalla denominazione ha portato anche alla produzione di vini considerati “perfetti” dalla critica americana. È il caso del Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2010 di Casanova di Neri e del Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2010 de Il Marroneto (nel 2015), del Brunello di Montalcino Bassolino di Sopra 2010 di Pian dell’Orino (nel 2016), del Brunello di Montalcino 2016 Madonna delle Grazie de Il Marroneto (nel 2020) e del Brunello di Montalcino 2016 Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto (nel 2020), giudicati con 100/100 dall’influente rivista The Wine Advocate, o del Brunello di Montalcino Riserva 2010 di Biondi Santi (nel 2016), del Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015 de Il Marroneto e del Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Biondi Santi (nel 2020), che hanno ricevuto il massimo punteggio da un altro prestigioso magazine Usa, Wine Enthusiast. Non mancano, ovviamente, i riconoscimenti per una delle caratteristiche più spiccate del Brunello, la longevità. Sempre Wine Enthusiast nel 2017 ha incoronato il Brunello di Montalcino 2012 di Conti Costanti al n. 1 della Top 100 Cellar Selection, la classifica dei migliori vini da invecchiamento, mentre nel 2021 il Brunello di Montalcino 2016 de Le Chiuse arrivò secondo.