Il campo sportivo di Montalcino sarà dedicato a Giuseppe Bianchini, il presidente più longevo del club biancoverde (dal 1990 al 2004), che ha portando la squadra dalla Terza Categoria all’Eccellenza, facendo conoscere il nome della Montalcino sportiva anche oltre i confini della Toscana. L’iniziativa, proposta dall’Asd Montalcino e supportata da una raccolta firme, è stata accolta dalla giunta comunale e dovrà adesso essere autorizzata dalla prefettura. A quel punto ci sarà il via libera per l’intitolazione dello stadio, che avrà anche una targa all’ingresso dell’impianto con la denominazione “impianto sportivo Giuseppe Bianchini”.
“L’iniziativa nasce dalla volontà di ricordare Beppe Bianchini, il più importante presidente del Montalcino – spiega alla MontalcinoNews il n. 1 del club, Bernardo Losappio – ci sembrava giusto che lo stadio fosse intitolato a lui che ha dato tanto allo sport montalcinese, considerando che una intitolata a Soccorso Saloni c’è già. Bianchini era un grande imprenditore, ha fatto la storia del Brunello, ma anche una persona di grande generosità e sensibilità. Faremo una cerimonia con i suoi familiari, per celebrarlo, probabilmente in primavera ma dipenderà dai tempi della prefettura”.
Bianchini è stato un punto di riferimento per lo sport locale. Non solo per i successi sul campo (nel 1999 spinse l’amministrazione comunale di allora ad ampliare il terreno di gioco come è attualmente), ma anche per come riuscì a coinvolgere la città, attraverso iniziative come la Festa di Primavera, da lui ideata e tutt’oggi esistente. “Purtroppo oggi non è più così – dice amaro Losappio – l’intitolazione potrebbe essere l’ultimo atto di questa società. Siamo stanchi che Montalcino non risponda, nonostante il nostro impegno, anche verso i giovani. Poche sono le persone e le aziende disposte a dare una mano. Non parlo solo di sponsor, ma anche di voglia di partecipare ad un’attività che coinvolge i giovani di un paese che non ha la palestra e non ha tantissime attività sportive. Così non possiamo continuare. Ma al momento è solo una mia riflessione. Non c’è alcuna decisione già presa”.
Focus: chi era Giuseppe Bianchini
Giuseppe Bianchini nasce a Siena il 04/06/1938 da Giovanni Bianchini ed Ernesta Marchiani, i genitori lavorano all’interno dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e lui frequenta le scuole elementari e medie ad Asciano per poi proseguire gli studi a Siena presso Istituto Agrario “Santa Regina”. Appena diplomato inizia subito a lavorare per laTenuta di Argiano come sottofattore, occupandosi della gestione di tutte le produzioni agricole. Nel 1959 si sposa con Annina Benocci, e negli anni ‘60 nascono i figli Paolo e Lucia. Nel maggio del 1962 viene chiamato a ricoprire il ruolo di amministratore unico per l’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona, proprietà della Contessa Elda Ciacci Piccolomini d’Aragona, e da lei gestita con il tradizionale sistema della mezzadria.
Braccio destro e uomo di fiducia della Contessa, negli anni ‘70, avendo una mente lungimirante, invita più volte la proprietà ad orientarsi maggiormente verso quella che sembrava essere la vocazione di Montalcino, la produzione vitivinicola. La Contessa, ormai anziana e vedova, non si dimostra d’accordo e, alle frequenti richieste di Giuseppe, risponde sempre dicendo che chi le sarebbe succeduto alla guida dell’Azienda avrebbe fatto come meglio credeva, lei non intendeva cambiare nulla.
Giuseppe, avendo due figli ormai grandi, ed essendo un uomo intraprendente e dalle mille idee, con la consapevolezza della potenzialità del territorio dove abitava, decide con la moglie di acquistare un casolare con dei terreni e di impiantare autonomamente dei vigneti, mantenere e mettere in produzione gli uliveti già presenti e, amando gli animali, di avere un piccolo gregge di pecore.
Contemporaneamente, fedele al suo estro, partecipa al restauro dell’Albergo Ristorante “Il Giglio” di Montalcino che poi farà gestire al figlio Paolo e rileva l’antica oreficeria storica di Montalcino che invece verrà gestita dalla figlia Lucia. Rileva inoltre un fondo nel centro storico, sempre a Montalcino, Il Vecchio Frantoio Pescatori, dove realizzerà un’attività di ristorazione, si tratterà della prima pizzeria del comune di Montalcino.
La gestione amministrativa di Ciacci Piccolomini d’Aragona resta sempre la sua attività principale, ma chiede ed ottiene dalla Contessa il permesso di potersi dedicare ad altre due aziende del luogo come consulente.
Nel giugno 1985 muore la contessa Elda, dopo un mese circa viene aperto il testamento dove aveva espresso le sue volontà, e Giuseppe Bianchini scopre di essere stato nominato suo erede universale. Giuseppe accetta l’eredità e può finalmente realizzare il suo sogno dando vita all’azienda vitivinicola che aveva sempre desiderato.
In meno di dieci anni riesce a far crescere l’azienda ed a farne conoscere il nome in Italia e
all’estero, e prende i primi contatti per l’esportazione in Europa e negli Stati Uniti. Nei primi anni ‘90, con il crescere della propria azienda e delle esportazioni, è costretto a cedere le altre attività e lasciare le consulenze. I suoi sforzi e quelli della sua famiglia si concentrano unicamente su Ciacci Piccolomini d’Aragona.
Una volta divenuto proprietario di Ciacci Piccolomini d’Aragona, come unico erede universale, decide di donare a ciascuno degli ex mezzadri ancora residenti nelle abitazioni dell’azienda un appezzamento di terreno, mentre alla curia alcuni degli immobili all’interno del paese di Castelnuovo dell’Abate e parte dei terreni.
Dopo i primi 10 anni di attività la cantina storica ed i magazzini nel centro di Castelnuovo
dell’Abate, seppur restaurati accuratamente da Giuseppe, non sono più sufficienti a supportare la mole lavorativa data dallo sviluppo produttivo dell’azienda. Giuseppe decide di progettare e far costruire una nuova cantina con nuovi magazzini fuori dal centro storico, grandi abbastanza da poter soddisfare le nuove esigenze.
Nel 2004, viene insignito dal Comitato Cateriniano come “Imprenditore e Sportivo dell’anno” con il premio Santa Caterina d’Oro. Oggi il vino più importante dell’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona, il Brunello di Montalcino “Vigna di Pianrosso” Riserva Santa Caterina d’Oro è così chiamato in suo onore.
Giuseppe Bianchini tra sociale, territorio e sport
Accanto all’impegno lavorativo Giuseppe non ha mai dimenticato quello sociale e per il territorio, contribuendo sempre in prima persona. È stato presidente dell’unione Sportiva Montalcino per oltre 13 anni portando la squadra dalla 3° categoria all’Eccellenza, e dell’associazione ciclistica Mazzola Valli in Siena.
Ha creato una festa popolare a Montalcino, la Festa di Primavera, i cui proventi venivano messi a disposizione della società sportiva calcistica.
La presidenza dell’Unione Sportiva Montalcino di Giuseppe Bianchini dal 1990 al 2004 è stata la più lunga presidenza nella storia del calcio montalcinese e non solo in termini di durata, ma anche perché ha portato il calcio montalcinese ai massimi livelli regionali, facendo conoscere il nome della Montalcino sportiva anche oltre i confini della Toscana.
Giuseppe Bianchini riuscì a raggiungere non solo successi di squadra, ma a creare una vera e propria “era Bianchini” in cui con la sua simpatia e operosità aveva creato un tutt’uno tra paese, squadra, simpatizzanti e collaboratori. È da un’idea di che nel 1996 viene tenuta la prima edizione della “festa di Primavera” rimasta un appuntamento fisso. Le giornate della festa rappresentano ancora oggi un’occasione di incontri, riflessioni e valutazione sul presente e futuro dell’associazione sportiva.
Con Giuseppe Bianchini l’unione sportiva assunse la fisionomia di un organico completo e ben funzionante sia dentro che fuori dal campo di gioco. Tant’è vero che proprio per i successi di squadra, l’Amministrazione comunale con il Sindaco Massimo Ferretti e l’assessore allo sport Franco Pazzaglia realizzò nel 1999 l’ampliamento del terreno di gioco, così come è attualmente, per portarlo alle dimensioni regolamentari richieste per la partecipazione ai massimi campionati regionali, con ampliamento anche degli spogliatoi.
Breve biografia sportiva e sociale sotto la gestione Bianchini del Montalcino calcio
1990 Giuseppe Bianchini assume la presidenza dell’U.S. Montalcino
1993 promozione in Seconda Categoria
1996 promozione in Prima Categoria
1996 prima edizione Festa di Primavera
1999 promozione nel campionato di Promozione
2003 promozione nel campionato di Eccellenza