Dopo due anni di blocchi e limitazioni Montalcino nel 2022 è tornata pienamente ad accogliere i visitatori in quella che è stata una lunga stagione turistica, iniziata a primavera, con il picco nei mesi estivi, e tutt’ora in corso. Nonostante le difficoltà e un po’ di apprensione iniziale, imprenditori del turismo del territorio si dicono soddisfatti della qualità del turismo e dei numeri tornati ai livelli pre-Covid. “Siamo ripartiti e ce l’abbiamo fatta – spiega il ristoratore Fabio Tassi – l’annata non era partita benissimo, ma l’estate è stata molto buona e l’autunno è tornato sui livelli pre-Covid. Stanno tornando gli americani, che sono affezionatissimi a Montalcino. L’anno scorso qualcuno era comunque riuscito a venire, segno del forte attaccamento al nostro territorio”. “La stagione è andata bene, Montalcino funziona e accoglie ormai un turismo eterogeneo”, aggiunge Simone Muggianu, titolare di un wine bar in piazza. “Abbiamo avuto molti italiani, stranieri non si sono visti inizialmente. Sono arrivati più nella tarda estate ma abbiamo lavorato bene”, interviene Roberta Generali, che gestisce alcuni B&B (oltre al bar di Piazza Cavour). “Quest’estate siamo ripartiti alla grande con numeri del 2019 se non qualcosina in più – dice l’albergatrice Elisa Bianchi – bene già da aprile, prevedo un ottobre buono con tanta clientela straniera, tornata all’80% come era già nel pre-Covid, e con gli americani che la fanno da padroni”.
Dal settore dell’accoglienza arriva un coro unanime: è sos personale, manca la manodopera, un problema ormai cronico e diffuso a livello nazionale. “L’abbiamo sofferto molto – interviene Fabio Tassi – il Covid, nel bene e nel male, ha cambiato la mentalità delle persone”. “Non si trova nessuno, né per le pulizie né per accoglienza”, commenta Generali. “Ho sentito clienti americani e anche loro hanno la stessa criticità – sottolinea Bianchi – si cerca di fare da noi fino a dove si può”. Muggianu, invece, fa autocritica: “Noi ristoratori o gestori di locali di accoglienza dovremmo fare un po’ di mea culpa. Negli anni abbiamo perso l’occasione per fare formazione e lottare con le istituzioni per aumentare i salari di chi lavora in questo mondo”.
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