Puntine da disegno e chiodi sparsi per il campo di basket di Torrenieri in Viale Bindo Crocchi. È l’amara scoperta di un gruppo di ragazzi che frequenta questa zona limitrofa alla stazione, punto di riferimento dell’attività giovanile della zona. Si sono messi a giocare e si sono bucati sia le scarpe che il pallone. A quel punto si sono resi conto dell’accaduto: a giro per il campetto c’erano cimici da disegno e pure qualche chiodo, materiale appuntito e potenzialmente pericoloso, specie in un’area frequentata anche da bambini piccoli. Un atto vigliacco, “un qualcosa di vergognoso”, ha scritto uno dei giovani, Francesco Minio, sulla bacheca del gruppo Facebook “Sei di Torrenieri se…”. Dove, in passato, avevano postato alcuni abitanti della zona, infastiditi dalla presenza e dall’attività dei ragazzi (come il lasciare per terra i cartoni della pizza).
“Siccome i residenti della stazione sono sempre molto attenti a chi frequenta il campetto, mi pare strano che nessuno si sia accorto di chi ha svolto un minuzioso lavoro di spargimento dei chiodini e delle viti che abbiamo trovato sparsi per tutto il campo”, aggiunge Minio, che osserva come il campetto di Viale Crocchi sia ormai l’unico punto di aggregazione visto che da anni il campino di terra sopra il Pallinaio è inutilizzabile. “Un campo da basket è fatto per giocarci. Comprendo perfettamente che, sia per la posizione non troppo isolata, sia per la totale assenza di protezioni da eventuali pallonate, può arrecare disturbo ai residenti del viale della stazione. Questo però, invece di portare a una soluzione che favorisse tutti, magari coinvolgendo il Comune per adeguare il campo alla zona residenziale o per rimettere in sesto il campino di terra, è stata solamente una scusa per lamentarsi”.
I genitori dei giovani non hanno voluto denunciare l’accaduto ai carabinieri. Hanno avvertito invece il vicesindaco Braconi e l’assessore Giorni. La loro intenzione era quella di far sapere dell’accaduto, anche a chi ha compiuto l’atto, perché “i ragazzi ci sono rimasti molto male”.