Nuovo record per l’agroalimentare toscano, che continua a correre forte all’estero (+15% tra aprile e giugno per un valore complessivo di 920 milioni di euro), anche se le tensioni internazionali e le sanzioni iniziano ad incidere sulle esportazioni di vino, olio ed altri prodotti in Russia ed Ucraina. A dirlo è Coldiretti Toscana, sulla base dei dati Istat relativi alle esportazioni del secondo trimestre del 2022 con 124 milioni di euro in più di prodotti Made in Tuscany venduti al di fuori dei confini nazionali.
A spingere le esportazioni all’estero è il mercato europeo, con la Germania che da sola ha acquistato quasi un quarto del nostro agroalimentare (+24%) per un valore di 139 milioni di euro. Seguono la Francia (+18%) con 98,7 milioni di euro, la Svizzera (-1%) con 36,5 milioni di euro, Paesi Bassi (+1%) con 27 milioni di euro, la Spagna (+9%) con 17,5 milioni di euro e l’Austria (+17%) con 17 milioni di euro. Molto bene i flussi verso gli Stati Uniti (+28%) con 250 milioni di euro, secondo mercato di riferimento per il nostro agroalimentare e sbocco principale del Brunello, e Canada (+21%) con 51 milioni di euro. Segnali di rallentamento invece si evidenziano per il mercato australiano (-10%). Perde terreno nel secondo trimestre l’export verso il Regno Unito (-2%) con poco più di 60 milioni di euro anche se il dato semestrale chiude in positivo (+12%).
La guerra in Ucraina, le sanzioni nei confronti della Russia e il blocco dei mercati cominciano a farsi sentire sulle esportazioni delle nostre eccellenze verso i due Paesi coinvolti nel conflitto. Le esportazioni in Russia, che prima dell’invasione si erano attestate, in crescita, a circa 33 milioni di euro nel 2021, sono crollate del 48% nel secondo trimestre passando da 7,9 milioni a 4,1 milioni di euro mentre quelle verso Kiev addirittura del 75% scendendo sotto il milione di euro quando nel valeva circa 10 milioni alla fine dello scorso anno. Tra i prodotti più penalizzati dalle sanzioni Ue per la guerra in Ucraina sono quei prodotti la cui vendita supera il valore di 300 euro ad articolo, come alcuni dei più pregiati vini toscani o il ricercatissimo tartufo, mentre sono escluse la maggior parte dei vini, la birre e la stragrande maggioranza dei liquori venduti ad un importo più basso. Le esportazioni verso Russia ed Ucraina valgono complessivamente circa 40 milioni di euro (dato 2021), appena 1,5% dell’interno valore delle esportazioni regionali.
“C’è fame di Toscana nel mondo - spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - Il trend delle esportazioni continua a dimostrare una grandissima capacità di penetrazione dei nostri prodotti di qualità all’estero nonostante il quadro internazionale sempre più complicato e l’inflazione che sta mordendo tutti i paesi. È un segnale incoraggiante che deve farci riflettere sull’importanza strategica del nostro agroalimentare. Ma è anche un primato che è costantemente minacciato da fenomeni come le contraffazioni, l’agropirateria e l’italian sounding e che va difeso in maniera chiara e netta. Le aziende agricole sono il perno di questo primato che garantisce ricchezza, occupazione, tutela del paesaggio e della biodiversità, turismo rurale e promozione. L’agricoltura e l’agroalimentare devono tornare al centro dell’agenda politica di questo paese”.