È passata una settimana dal “crudele sfregio - come recita oggi la nota stampa della Famiglia Soldera - al lavoro ed alla passione” che ha visto come protagonista la cantina Case Basse, che ha visto andare perdute sei annate del suo Brunello di Montalcino. Gli inquirenti stanno lavorando a pieno ritmo e anche Gianfranco Soldera, dopo alcuni giorni di silenzio, è tornato a parlare della vicenda. Ringrazia tutti quelle che, “direttamente o indirettamente, ci hanno espresso solidarietà e vicinanza”, da Montalcino e dal mondo. Si dissocia da tutte le pratiche speculative sui suoi vini, che alcuni privati potrebbero aver messo in atto, annunciando di aver sospeso tutte le vendite, ringraziando il distributore italiano (Heres, ndr) e gli importatori per la collaborazione ed il sostegno. E, soprattutto, ringraziando il cda del Consorzio del Brunello che aveva proposto di raccogliere vino tra i produttori per aiutare Case Base, risponde: “è preferibile che i frutti raccolti da questa azione vengano destinati a sostenere attività di ricerca e sperimentazione sul vitigno ed il vino Sangiovese nel territorio di Montalcino, con il coinvolgimento delle Università di Siena e di Firenze e l’apporto imprescindibile di giovani ricercatori”.
Una reazione cortese nei modi e comprensibile nel merito, da un produttore che, nel bene e nel male, ha sempre portato avanti con decisione le proprie idee anche quando non erano condivise che da pochissimi, pur senza perdere, nei fatti, una visione d’insieme: “questo territorio e i suoi frutti sono patrimonio unico di una comunità senza confini e ciò conferisce a tutti coloro che lo vivono e vi prestano il proprio lavoro la responsabilità di preservano e di valorizzarlo”.
Focus - Il comunicato di Case Basse
“Desideriamo innanzitutto ringraziare tutti coloro che - direttamente e indirettamente - ci hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza; chi ci ha spronato a continuare e chi si è offerto di aiutarci anche con il proprio lavoro. Una partecipazione straordinaria, da ogni parte del mondo, che ci ha lasciati stupiti, commossi ed orgogliosi. Ad ogni messaggio abbiamo prestato attenzione ed ognuno rimarrà parte della nostra storia. Vorremmo rispondere a tutti se riuscissimo. Un filo invisibile ma indistruttibile ci unisce ormai a chi condivide i nostri valori, a chi si è indignato per questo crudele sfregio al lavoro ed alla passione, a chi come noi vuole reagire andando avanti senza cedere ai propri principi. Oltre l’ambito del settore in cui operiamo, oltre i confini geografici. Questo territorio e i suoi frutti sono patrimonio unico di una comunità senza confini e ciò conferisce a tutti coloro che lo vivono e vi prestano il proprio lavoro la responsabilità di preservarlo e di valorizzarlo.
In questa logica, la proposta sorta in seno al Consiglio del Consorzio del Brunello di Montalcino, riunitosi in seduta straordinaria il 7 dicembre, merita il nostro sentito ringraziamento. E’, peraltro, preferibile, a nostro parere, che i frutti raccolti da questa azione venissero destinati non a favore di Case Basse ma a sostenere attività di ricerca e sperimentazione che abbiano come oggetto il vitigno ed il vino Sangiovese nel territorio di Montalcino e la sua valorizzazione nel mondo, con il coinvolgimento delle Università di Siena e Firenze e l’apporto imprescindibile di giovani ricercatori.
Per quanto ci riguarda, intendiamo continuare la nostra attività basandoci sulle nostre forze oltre che sull’apprezzamento e sostegno del nostro distributore in Italia e di tutti i nostri importatori ed affezionati clienti. Desideriamo, infine, informare tutti che dal 3 dicembre, fino a data da stabilire, abbiamo sospeso la vendita dei nostri vini. Pur rispettando la libertà commerciale degli operatori del settore, pensiamo importante comunicare il nostro dissenso e la nostra estraneità a pratiche speculative sul prezzo dei nostri vini già sul mercato, pratiche che allontanando il consumatore finale dall’accessibilità al vino snaturano il senso del nastro lavoro: condividere con gli appassionati il piacere dì apprezzare un vino unico”.
Famiglia Soldera