L’Italia è un Paese che invecchia e la situazione legata alla pandemia ha influito ulteriormente su natalità ma anche sugli spostamenti. Un trend diffuso e che si registra anche a Montalcino dove si continua a perdere residenti: analizzando i dati Istat notiamo che in soli due anni il nostro territorio ha perso quasi 100 persone: erano 5.767 nel 2019, numero sceso a 5.728 nel 2020 ed a 5.673 nel 2021. Di questi 1.937 cittadini (1.087 donne e 850 uomini) sono dai 60 anni a salire quindi (i numeri si riferiscono all’1 gennaio 2021) questa fascia d’età copre il 33,58% della popolazione. Il 49,58% dei residenti nel Comune di Montalcino ha 50 o più anni. Una percentuale significativa e che merita attenzione. Serviranno sempre di più, nel presente e nel futuro, servizi dedicati agli anziani. Un’emergenza nazionale, perché, come sottolinea un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), “con l’aumento del 12% degli anziani ospitati nelle case di riposo italiane cresce il bisogno di assistenza alle famiglie in una situazione in cui già ora un terzo della popolazione più vecchia ha gravi difficoltà a prepararsi da mangiare, fare la spesa, prendere le medicine, pulire la casa, mentre più dell’11% ha problemi a prendersi cura di se stesso, dal fare il bagno o la doccia a sdraiarsi o sedersi sul letto fino a indossare abiti o svestirsi”. Un’analisi basata sugli ultimi dati Istat sullo scenario demografico in Italia con 382.067 persone che abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive. A Montalcino molte persone vivono da sole, San Giovanni d’Asso, dal 1986 ad oggi, ha visto uno spopolamento del 20% così come la perdita di tanti servizi.
“Noi il personale lo cerchiamo e la richiesta di ospitalità degli anziani è costante”, spiega la direttrice della Rsa di Montalcino Erattaniyil Joseph Shamol. Ma basta una sola struttura? Il Comune di Montalcino aveva partecipato con San Giovanni d’Asso al bando per la “rigenerazione” dei borghi che metteva a disposizione 20 milioni di euro (ha vinto Castelnuovo in Avane) e nel progetto presentato si parlava di una nuova struttura sanitaria per persone autosufficienti da 40 posti letto. Questa idea, per cui servono tante risorse, sarà portata avanti? Temi come l’invecchiamento della popolazione e il calo demografico dovranno essere centrali per la futura amministrazione comunale.
Non c’era bisogno dell’ISTAT per vedere come Montalcino si stia piano piano vuotando.
Credo che, oltre ad una giusta politica per incrementare il nostro prodotto d’eccellenza e il turismo, dovrebbe affiancarsi una politica abitativa per il rilancio, non solo del centro storico di Montalcino, ma anche quello delle frazioni.
Io vedo Montalcino perchè abito qui, e basta fare un giro per il corso, per Via Moglio, Via Cialdini e contare gli appartamenti vuoti che si capisce perchè il centro storico sta morendo.
E dietro la mancanza di abitanti, chiudono anche i negozi perchè se non c’è gente a chi si può vendere? E allora nasceranno solo negozi per il turista, i prezzi degli affitti saliranno e le abitazioni resteranno vuote o destinate ad una serie di affittacamere o pseudo-tali.
Non non oso pensare all’aspetto sociale che lo spostamento delle scuole comporterà, eliminando quel pò di vita che scolari e studenti danno al centro storico nei maggiori periodi di basso afflusso turistico, se non verrà accompagnato da un rilancio abitativo, iniziando proprio da quelle migliaia di metri cubi dell’immobile che verrà lasciato libero dalla struttura scolastica del quale non si ha alcuna notizia di come dovrebbe essere riutilizzato perchè c’è il reale rischio che diventi un rifugio di topi e piccioni.