Ci lascia un amico e un amante di Montalcino, una persona che ha portato avanti un progetto unico che ha dato lustro e visibilità internazionale al nostro territorio. Anche Montalcino piange la scomparsa di Paolo Rubei, direttore artistico del Jazz&Wine in Montalcino, uno dei festival più importanti a livello europeo, capace di far esibire in un territorio come il nostro i “big” del jazz (ma anche di altri generi musicali) italiano e internazionale.
Il Jazz&Wine, rassegna musicale voluta da Castello Banfi, azienda simbolo del territorio, e dal Comune di Montalcino con la storica collaborazione della famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma è stata un’idea a suo modo rivoluzionaria e che ha ispirato tanti altri festival che lo hanno preso a modello: nato nel 1998 con l’intento di unire e far vivere insieme la musica jazz ed il vino di qualità, il Jazz&Wine è cresciuto di anno in anno diventando un punto di riferimento. Un’intuizione nata per caso da Rodolfo Maralli (presidente della Fondazione Banfi) e Giampiero Rubei, ascoltando musica jazz e sorseggiando del buon vino, nella scenografica atmosfera del Villa Celimontana Jazz Festival di Roma. Da quel momento è iniziata una storia bella e di successo che va avanti ormai da un quarto di secolo.
“Ho un ricordo bellissimo di Paolo - sottolinea Rodolfo Maralli - lui aveva una grandissima passione e conoscenza musicale. Da subito si è innamorato di Montalcino dando un contributo fondamentale alla crescita del Festival. Se con il padre, infatti, il Jazz&Wine è nato con Paolo il livello è costantemente aumentato. I Rubei sono degli impresari musicali, come hanno sempre amato definirsi, e Paolo ha gestito numerosi festival con rara competenza. Amava la Toscana e soprattutto Montalcino, basti vedere negli anni del Covid la qualità degli artisti che ha portato. Paolo negli ultimi anni ha sofferto molto ma non ha mai smesso di pensare al festival, anzi, ha sempre alzato l’asticella. Sì, è stato un grande direttore artistico di quelli “a tutto tondo”, benvoluto da tutti, dagli artisti alla gente di Montalcino. Se ne è andato troppo presto e lascia un grande vuoto in tutti noi”.
Un legame, quello tra Banfi e la famiglia Rubei che non si fermerà. “La prossima, continua Maralli, sarà l’edizione n.25 del Jazz&Wine in Montalcino e verrà dedicata a Paolo. Sarà suo fratello Eugenio a portare avanti una collaborazione storica e a cui teniamo molto”.
Paolo Rubei, con passione, esperienza e grande competenza ha proseguito nel percorso musicale tracciato dal compianto padre Giampiero (patron dello storico locale Alexanderplatz di Roma e figura centrale nella organizzazione di festival e concerti jazz nella Capitale, scomparso nel 2015), ispiratore e ideatore del festival. La collaborazione tra la famiglia Rubei e Banfi ha portato a Montalcino artisti del calibro di Stefano Bollani e Roberto Gatto, Enrico Rava e Nick the Nightfly. E poi Sarah Jane Morris e Scott Hamilton, Reggie Washington, Danilo Rea, Rossana Casale, Peppe Servillo, Mike Stern, Fabrizio Bosso, Luis Bacalov, Mimmo Locasciulli, Gino Paoli, Gato Barbieri. Ed ancora, da Flavio Boltro a Javier Girotto, da Steve Grossman a Kurt Elling, da Tollak a Enrico Pieranunzi, da Bill Smith ad Elio, da Natalio Mangalavite a Cinzia Tedesco, da Robin Eubanks a Gegè Telesforo, da David Liebman a Ray Gelato, da Al Foster a Cedar Walton, da Shawnn Monteiro agli Steps Ahead, da Irio de Paula a Tullio De Piscopo, da Giovanni Mirabassi ad Enzo Pietropaoli. E poi Alex Britti, Rosalia de Souza, Dee Dee Bridgewater e tanti altri ancora (nomi acclamati ma anche promesse che poi sono sbocciate) che probabilmente senza le competenze e la sensibilità di Rubei e di Banfi difficilmente avremmo potuto ascoltare a Montalcino. Con l’addio prematuro di Paolo il mondo della musica si sentirà un po’ più solo.