È uscito il bando regionale che mette a disposizione oltre 200.000 euro per il ripristino ambientale delle aree tartufigene naturali e per le iniziative di tutela, promozione, valorizzazione economica del tartufo e dei territori tartufigeni. Beneficiari del bando sono le associazioni di raccoglitori riconosciute ai sensi della legge regionale 50/95 e i comuni delle 5 aree tartufigene identificate dalla stessa legge, tra cui Montalcino.
“Il “prodotto tartufo” deve occupare un posto di rilievo nelle politiche di promozione della Toscana - ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - e con queste risorse vogliamo dare un sostegno al consolidamento di un settore che costituisce ad oggi una vera e propria economia del tartufo fatta di aziende di trasformazione e commercializzazione, servizi turistici, eventi, ristorazione, botteghe e ricettività. Il rafforzamento della filiera tutta tracciabile del tartufo in Toscana, deve essere la garanzia della piena legalità e trasparenza in grado di fermare le invasioni di prodotto dall’estero”. “Potremo in questo modo - conclude Saccardi - assolvere anche a un ruolo importante nella logica più generale della valorizzazione dei territori e nella opportunità per le imprese agricole. Attraverso la costituzione di tartufaie a raccolta riservata nella propria azienda, queste possono trovare una occasione di reddito e di economia”.
La Toscana è una delle regioni italiane più importanti per la produzione di tartufi. La raccolta riguarda soprattutto il tartufo bianco, con San Giovanni d’Asso e le Crete Senesi in primo piano (a breve la Mostra Mercato del Tartufo Bianco) e in misura secondaria altre specie variamente diffuse sul territorio regionale, quali il tartufo marzuolo, il tartufo scorzone, il tartufo uncinato, il tartufo nero pregiato.
L’importanza del tartufo è suffragata dalla presenza di un numero considerevole di raccoglitori, di associazioni di tartufai e di alcuni consorzi volontari di tutela. Sono inoltre presenti importanti ditte di trasformazione e di commercializzazione del prodotto, e sono diffuse sul territorio iniziative quali mostre-mercato, sagre e feste paesane che testimoniano l’importanza del prodotto anche quale fondamentale attrattore turistico nei confronti di un numero sempre maggiore di persone.