Torna a nuova vita il Pozzo di Kounellis, artista (scomparso nel 2017) esponente di spicco dell’arte povera che ha lasciato traccia anche a Montalcino dove ha realizzato una delle sue opere più “forti” e “divisive”. Era un peccato, e anche qualcosa di poco civile, vederlo in quello stato. Usato, da qualche maleducato, come se fosse un cestino. E invece per fortuna adesso è stato rivalorizzato perché è un’opera d’arte realizzata da un grande artista conosciuto in tutto il mondo. Nell’antico pozzo che si trova in Piazza Santa Caterina, di fianco al Duomo di Montalcino, con un lavoro di chiaro impatto filosofico, Kounellis aveva forato il coperchio del pozzo in tre punti, in modo che fosse possibile guardare giù nella buca da tre diversi lati. Un intervento che invita il pubblico a osservare il fondo (in questo caso del pozzo) da punti di vista diversi, scrutando bene da vicino e da diversi lati anche ciò che sembra banale.
L’importanza dell’osservare, sottolineata simbolicamente anche dal migliaio di paia di occhiali in fondo al pozzo. In occasione dei 25 anni del progetto “Arte all’Arte”, l’Associazione Culturale Arte Continua di San Gimignano si è fatta promotrice del restauro del pozzo. “Il pozzo è stato ripulito - spiega l’assessore alla cultura di Montalcino Christian Bovini - la luce all’interno del pozzo è stata ricollocata ed è stato messo un pannello informativo. Gli interventi li ha fatti il Comune sotto la loro guida”. Anche l’azienda Banfi ha contribuito al progetto. All’inaugurazione, oltre ad addetti ai lavori ed appassionati del mondo dell’arte (circa 150 sono venuti a Montalcino) era presente anche la compagna di Kounellis.
Focus - La descrizione dell’opera riportata nel pannello informativo
“L’opera di Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia 1936) è stata donata dall’artista alla cittàdi Montalcino con il sostegno di Associazione Arte Continua e collocata stabilmente in Piazza Santa Caterina dal settembre 2002.
Arroccata sulla sua collina Montalcino guarda la distesa abbacinante in ogni stagione delle Crete senesi. A questa estensione orizzontale Jannis Kounellis contrappone, in apertura dialettica, un suo sprofondamento verticale. Penetrare la superficie, attraversare le stratificazioni di un tempo geologico, toccare il fondo. Kounellis ha scelto per questo suo progetto il pozzo, compenente essenziale della città antica, emblema di una socialità arcaica su cui insiste ogni principio di civiltà. Dal pozzo emerge un’enorme massa di occhiali, gli strumenti per vedere, di cui la civiltà moderna si è dotata per veder meglio, per conoscere più nei dettagli, per misurare il mondo e le cose, e a loro volta emblema di una conoscenza altrettanto sofisticata e comunque in grado di distinguersi da ogni altra forma di conoscenza ingenua e primitiva.
Ma allo stesso tempo strumento fragile, segno di una vulnerabilità a confronto di ogni stato o atteggiamento ferino. Ci affacciamo al pozzo per vedere gli strumenti per vedere, una massa che affonda e che sale.
L’opera ha preso corpo nel 2001, nell’ambito della sesta edizione della manifestazione Arte all’Arte. Arte Architettura Paesaggio, ideata e organizzata dall’Associazione Arte Continua di San Gimignano, curata da Jerome Sans e Pier Luigi Tazzi.
La volontà dell’Artista insieme a quella dell’Amministrazione Comunale di Montalcino e di Associazione Culturale Arte Continua APS coadiuvata dal sostegno di Banfi e Leggeri S.p.a. ha permesso di rendere permanente l’opera di Jannis Kounellis”.